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Il Chiado di Pessoa

Quattro passi nel quartiere più vivace di Lisbona, il Chiado dalle suggestioni letterarie dove, di caffè in caffè, si seguono le tracce di Fernando Pessoa, il poeta di Lisbona.

A Brasileira
courtesy of ©CECILIA MARTINO

Da Praça da Figueira, all’uscita della metro Rossio,
si dipana una fitta rete di stradine parallele che segue quello schema a
griglia voluto dal marchese Pombal il quale, dopo il terremoto del 1755, ebbe a
cuore di collegare la maestosa Praça do Comércio alla vivace e centrale Piazza
Rossio
, punto di incontro con i suoi caffè, teatri e ristoranti. Una di
queste strade è Rua dos Douradores che i lettori di Fernando Pessoa non
potranno evitare di associare all’alter ego del poeta, Arnoldo Soares,
protagonista del Libro dell’Inquietudine, che proprio in questa via consumava il suo tempo, osservando dalla finestra l’inutile scorrere della vita.

Il centro di Lisbona, in particolare quell’area racchiusa
intorno alla fermata della metro Baixa-Chiado, è ricca di suggestioni
letterarie che hanno nel poeta-filosofo portoghese Pessoa la massima
ispirazione. E’ noto quanto lo scrittore fosse legato alla sua Lisbona e quanto
amasse viverla per le strade piastrellate, attento allo scorrere quotidiano
della vita lisboeta, preferibilmente seduto ai tavolini dei caffè. Oggi è
possibile incontrare quello sguardo scrutatore fissato nel bronzo della statua
che lo ritrae così come lo si ricorda più volentieri, gambe a cavalcioni e
bombetta in testa, al tavolo di un caffè. E non un caffè qualsiasi, ma quello
storico di Rua Garret, A Brasileira degli anni Venti, oggi preso
d’assalto dai turisti per la pausa caffè più trendy e gay friendly della città.

Ma chi vuole
entrare nella “casa” di Pessoa, deve recarsi sotto i portici di Praça do
Comércio – nota agli abitanti come Terriero do Paço –  proprio al cospetto della solenne statua
equestre di re Josè I, e a due passi dal fiume Tago. Al civico 37 si trova il
Ristorante Martinho da Arcada, il più antico di Lisbona, risalente al 1782, nel
tempo frequentato da artisti e letterati, non ultimo Pessoa. Un gentilissimo
Sigr. Antonio racconta aneddoti legati allo schivo poeta meditabondo che soleva mangiare poco preferendo al cibo
la bevuta, innamorato di una certa Ophélia Queiroz alla quale scrisse dolci
parole in una lettera che fa parte dei cimeli conservati nel ristorante insieme
alle molte foto in bianco e nero che adornano le pareti.

L’impronta culturale
del Chiado inizia ma non finisce dalle evocazioni pessoniane. Ci sono teatri,
gallerie d’arte, palazzi e centri culturali che restituiscono un’atmosfera
decisamente internazionale a questa capitale europea che cresce piano piano. A Largo
de So Carlos
si trova l’omonimo Teatro Nacional dove vanno in scena
Wagner, Mozart, Rossini e Tchaikovski, tra gli altri. A Rua Serpa Pinto ha sede
il Museu do Chiado che raccoglie, su tre piani, una collezione di
dipinti e sculture dal 1850 al 1950. E tra cafeiterie, librerie e
facciate colorate di azulejos, non mancano le intromissioni delle ultime
tendenze. La via più trendy in tal senso è Rua do Norte che è un
susseguirsi di locali alternativi e negozi stravaganti, mentre la più chic e
griffata è la battutissima Rua Garrett.

Restaurante Martinho da Arcada
Praça do Comércio 37
Tel: 00351 218 879 259
www.martinhodaarcada.pt

Caffè A Brasileira
Rua Garrett 120/122
Lisboa
Tel: 00351 213 469 541