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Corsica tra mare e monti

Un weekend al sapore di montagna nella terza più grande isola del Mediterraneo occidentale dove basta spostarsi qualche chilometro dal mare per raggiungere i 2710 metri di altitudine.

Corsica

1700 vette che dai 300 metri salgono fino ai 2710,
strapiombi da brividi, strade tortuose, parchi naturali di una bellezza unica
e, a valle, il mare. C’è chi l’ha definita proprio così: “una montagna in mezzo
al mare”, un’affermazione molto azzeccata per la Corsica, che con i suoi 183 chilometri di lunghezza, 83 di larghezza e
1000 di costa é la terza più grande isola del Mediterraneo occidentale e anche
la più alta.

Basta allontanarsi a pochi chilometri dal mare verso
l’interno infatti che tutto sa di montagna: parchi naturali dove fare
escursioni, sentieri per il trekking, laghetti color smeraldo, strade tortuose
e con strapiombi, e sulle tavole salumi, cinghiale, formaggi prendono il posto
del pesce.

Una profonda depressione che dall’Isola Rousse attraversa
Ponte Leccia poi Corte, e giunge fino ai dintorni di Ghisonaccia, divide
l’isola in due zone molto diverse: l’En-Deça-Des-Monts,
come dicono i locali, a nord-est con una catena di creste si susseguono da Capo
Corso fino alla riviera Fiumorbo, con vette che dai 1305 metri della Cima du e
Folicce arriva ai 1767 metri di Monte San Petrone. A ovest l’Au-Delà-Des-Monts, una sequenza di massicci granitici che
allungano verso il mare e tagliano il verde intenso delle foreste di castagni e
di pini.

Oltre un terzo dell’isola, circa 300 mila ettari, è
coperto dal Parco Regionale Naturale istituito nel 1972 e dove la popolazione
che vi abita ha un obiettivo comune: proteggere fauna e flora, ma anche
cacciatori e contadini, conservare e restaurare gli ovini tradizionali,
promuovendo l’attività pastorale, e al tempo stesso sviluppando  un turismo “verde” rispettoso
della natura e dell’anima di chi vi vive. Così cervi, cinghiali, volpi,
donnole, gatti selvatici ma anche mufloni e aquile reali, specie minacciate o
in via d’estinzione, godono qui di una speciale protezione.

Ovunque sentieri
escursionistici si inerpicano tra le alte montagne, da percorrere a piedi, in
mountain bike, a cavallo, o in quad.. Il più conosciuto, e uno tra i più belli
del mondo, è il GR20 che da Calenzara arriva fino a Conca, collegando la
regione di Calvi a quella di Porto Vecchio. Da Cargese a Calenzara si snoda un
sentiero molto facile, a portata di tutti, quello definito Mare e Monti del
Nord, mentre da Posticcio a Propriano quello Mare e Monti Sud. Non c’è che
l’imbarazzo della scelta.