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La bellezza in culture diverse

Indovinate: chi sono le prime donne al mondo che si fanno il botulino? Sapete chi usa più “acqua e sapone” invece del demaquillage? Sono più sicure del proprio aspetto le americane o le spagnole? I risultati di una ricerca di mercato sembrano ribaltare i più solidi luoghi comuni…

antropologia estetica

Milano, Parigi, Londra, Barcellona, Francoforte, New York. Città e culture differenti, con le proprie tradizioni e le proprie manie. E’ stato lanciato uno studio di antropologia estetica che mette a confronto Vecchio e Nuovo Continente sul tema della bellezza, delle rughe, dei trattamenti microinvasivi come il botulino e i filler. Sono stati presi a campione 10.500 intervistati, donne e uomini di età compresa fra i 25 e i 60 anni per capire le differenze tra questi diversi Paesi
Come reagiscono le donne di fronte ai primi segni del tempo? Lo studio internazionale conferma che la nuova definizione di bellezza è contraria all’esagerata ossessione che si crede ancora diffusa per cui la donna deve essere completamente senza rughe. Mentre l’82% delle Europee e l’80% delle Americane riconoscono di avere rughe e rughette, 6 donne su 10 rivelano di volersene tenere qualcuna. Sembra che le Francesi abbiano una buona concezione di se stesse e un discreto rapporto con le proprie rughe. Infatti, ben il 65% ammette di non desiderare il viso completamente stirato, mentre sono un po’ meno tolleranti le cugine Tedesche (32%). Se il 10% delle Francesi vogliono apparire “stupefacenti”, il 39% ritiene che i trattamenti estetici abbiano un forte impatto sull’autostima.
Le Spagnole rientrano nella media, sono ancora meno soddisfatte del proprio regime di bellezza (42%), hanno però un buon rapporto con i propri anni: il 40% pensa di portare bene la propria età, e usano il botulino per avere un aspetto piacevole per la loro età (42%) contrariamente alle Statunitensi che lo usano per sembrare più giovani (54%). Integraliste e granitiche le Tedesche che, nonostante l’intolleranza alle rughe e la parsimonia di euro e di trattamenti, sono quelle che usano meno creme antiaging, il 41% contro il 60% delle Italiane (le prime), meno maquillage, 49% contro il 69% delle Americane (le prime), meno dermal filler (4%) e sono le penultime prima della Spagna a usare il botulino (3%). Soddisfatte e abitudinarie: anche in occasione di matrimoni o ricorrenze sono le meno inclini a cambiare il proprio regime di bellezza.
Più ansiose le Americane che non hanno un rapporto sereno con lo specchio: tendono più delle altre donne a voler sembrare più giovane delle coetanee (8%) e inoltre il 20% si vede stanca e stressata. Sono le più truccate ma, stranamente, hanno il primato assoluto dell’utilizzo di acqua e sapone per il demaquillage (73%) contro Inglesi, Spagnole e Tedesche che prediligono invece prodotti specifici (80%). Le Inglesi, come le Americane si vedono stanche, stressate (20%), ma desiderano un look naturale (77%) e, infatti, il 58% dichiara di non voler eliminare tutte le rughe. Non pensano di portare proprio bene i propri anni e usano il botulino per ritrovare un aspetto piacevole per la loro età (21%).
E passiamo ora alle Italiane, le vere spendaccione! Sembra che siano le più inclini a vedersi più giovani della propria età (53%) e  quelle che meno si percepiscono stressate o stanche (10%) ritenendo molto importante sembrare in forma per la propria età (37%). Rilassate e sicure di sé, le italiane sono in proporzione le prime utilizzatrici al mondo di botulino (10%).
“Le Italiane hanno finalmente capito che il prodotto è altamente sicuro, veloce, non comporta particolari impegni post-trattamento ed è reversibile – ci spiega il Prof. Emanuele Bartoletti, chirurgo plastico e vice Direttore della Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma – dalla ricerca antropologica emerge che le nostre donne italiane si percepiscono in modo positivo di fronte allo specchio, sono attente alla propria bellezza e ricercano un look naturale, obiettivi che si raggiungono in maniera estremamente facile con il bitulino”.
“La ricerca rivela una interessante spaccatura nel comportamento verso la bellezza, in particolare dei Paesi Mediterranei verso il resto dell’Europa e degli Stati Uniti” sottolinea il Prof. Giorgio Grossi, Professore di sociologia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. “Le Italiane e le Spagnole sono più attente alla loro bellezza e investono più tempo, energia e denaro rispetto alle altre Europee e delle Americane. E ancora: “ Spicca anche la diversità tra l’Europa e gli Stati Uniti nel riscontrare come le Americane, cresciute nel mito dell’efficienza e dell’apparire, sono e si sentono più sotto stress delle Europee; donne che avvertono il dovere di sembrare più giovani e desiderano liberarsi completamente delle rughe. Meno preoccupate le Europee, che dimostrano una cultura dell’immagine meno stressante”.