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Venezia celebra Diana Vreeland, icona della moda

Giornalista visionaria, profeta di tendenze, classe da vendere, Diana Vreeland ha carpito tutti i segreti della moda del Novecento. Una mostra a Venezia la omaggia.

Diane Vreeland con Marisa Berenson
foto di James Karales

Il fashion system crea le sua icone non solo tra stilisti e modelle: le vere autorità in materia sono spesso le giornaliste di moda. Le più importanti direttrici di riviste del settore hanno la possibilità di decretare il successo o il fallimento di una collezione con una semplice alzata di sopracciglio, o decidere di diffondere un trend con un singolo tratto di penna. Non tutte sono algide come Anna Wintour, ma di certo l’opinione di Suzy Menkes, Anna dello Russo, Carla Sozzani, Carine Roitfeld, Valérie Toranian, conta molto, moltissimo.

Una mostra presso il Museo Fortuny di Venezia omaggia dal 10 marzo al 25 giugno una delle figure più influenti nella storia della moda, Diana Vreeland. Figura complessa e straordinaria, che ha attraversato con il suo ‘magnifico incedere’ la moda del Novecento (nacque nel 1903 a Parigi e morì a New York nel 1989) rimanendo indelebilmente un’icona. Direttrice di Vogue e fashion editor per Harper’s Bazaar, Diana divenne consulente per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York.

Nota per il suo fiuto glamour, profeta di stili e tendenze, giornalista visionaria con idee moderne e controcorrente, capace di cogliere nuovi talenti sia tra gli stilisti che tra i fotografi di moda, Diane viene celebrata in questa mostra che cerca di fornire chiavi di interpretazione del suo pensiero e del suo stile. Diana Vreeland after Diana Vreeland è il titolo dell’esposizione, che mette in scena numerosi abiti e oggetti i quali evidenziano quanto la moda sia un fenomeno complesso e un osservatorio per interpretare gusti e tendenze del proprio tempo. Capi che appartengono alla storia della moda, come quelli di Givenchy, Yves Saint Laurent, Chanel, Balenciaga, Schiaparelli.

Curata da Judith Clark e Maria Luisa Frisa, la mostra coincide con un convegno internazionale che si terrà il 10 marzo persso l’Università Iuav di Venezia in collaborazione con il London College of Fashion (University of the Arts London) e con il Centre for Fashion Studies (Stockholm University). Il convegno, dedicato alla disciplina del fashion curating, prevede la partecipazione dei nomi più importanti nel panorama internazionale dei musei della moda e della curatela di mostre dedicate alla moda: Harold Koda, Akiko Fukai, Kaat Debo, Alexandra Palmer, Amy de la Haye, Stefano Tonchi.

Nell’immagine:
Diana Vreeland al lavoro con Marisa Berenson durante il periodo di “Vogue”, foto di James Karales, tratta dal libro di Lisa Immordino Vreeland The eye has to travel editor Abrams NY