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Come nasce un mito? La storia di Chanel N°5

Un’esposizione parigina racconta il contesto storico, culturale, artistico e sociale in cui è nato uno dei miti eterni firmato Chanel: il profumo N°5

Chanel N5
N°5, Extrait, CHANEL - Daniel JOUANNEAU - Didier ROY

Chanel N°5 non è solo un profumo. E’ un mito, un simbolo, una presenza costante nell’attraversamento di un’epoca di moda e bellezza. La fragranza più evocativa del mondo, sicuramente la più famosa, è oggetto di una mostra presso il Palais de Tokyo a Parigi, appena inaugurata (5 maggio) e che terminerà il 5 giugno 2013. Ideata da Jean-Louis Froment, già curatore delle mostre ‘Culture Chanel‘ in diverse città del mondo, N°5 Culture Chanel intende approfondire tutto il contesto attorno al quale il mitico profumo è nato. Parliamo di contesto culturale, sociale, ma anche la sfera personale di Mademoiselle Coco.

Il percorso espositivo ricostruisce un’epoca e le correnti avanguardistiche che la attraversarono. Opere d’arte, fotografie, video, oggetti e archivi in mostra renderanno accessibile l’universo che circondava Coco Chanel e che stimolava la sua immaginazione. Circondata di molti amici artisti come Cocteu, Picasso, Apollinaire, Stravinsky, l’energia avanguardistica in cui la grande stilista era immersa ha certamente contribuito a far nascere icone immortali come Chanel N°5. Il costante dialogo con poeti, scrittori, pittori, musicisti è alla base del mito che divenne lei stessa: mentre Pablo Picasso decostruiva lo spazio pittorico, Coco Chanel ridisegnava la silhouette femminile, la liberava. Mentre Apollinaire spingeva la scrittura verso l’astrazione con i calligrammi, lei chiamava il suo profumo con un numero. Cubisti, dadaisti, astrattisti, gli amici di Chanel facevano breccia nelle menti borghesi e lei si inseriva alla perfezione negli ‘anfratti’ che si aprivano alla novità.

Ma dietro ogni grande mito c’è una grande storia d’amore, ed è un assioma che vale anche per il profumo. Più o meno romanzata, la storia racconta che Gabrielle Chanel cercò di racchiudere il vuoto che lasciò in lei la morte improvvisa del suo amore Boy Capel. Per riprendersi dalla perdita, viaggiò a Venezia, la cui ricchissima storia e cultura diedero nuova vitalità alla sofferente Coco, e la misero in contatto con il mondo dei maestri profumieri e dei mercanti che portavano aromi e spezie dall’Oriente.

Come accadde con le sue collezioni di moda, anche il profumo Chanel ebbe un forte impatto sul pubblico per il modo in cui si discostava dall’universo delle fragranze dell’epoca: N°5 era innovativo, audace, misterioso, in un periodo in cui i profumi erano generalmente rassicuranti gelsomini, lillà, rose. Il profumiere Earnst Beaux miscelò con cura i suggerimenti di Madame Coco, che gli aveva chiesto una fragranza che profumasse di donna’, ma di una donna che si voleva liberare, emancipare, e voleva dimenticare il crudele legame con la guerra.  

La mostra al Palais de Tokyo riassume tutto questo, e lo fa attraverso immagini, lettere e ricordi di un’epoca che ha segnato l’inizio della modernità.

N°5 Culture Chanel

Fino al 05 giugno2013
Palais de Tokyo, Galerie Haute; Saut du Loup et Jardin 13
avenue du Président Wilson
75 116 Paris

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