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Paese che vai, caloria che trovi

Veri e propri attentati alla linea vengono dalla gastronomia internazionale, parola del blog Smarter Travel che stila la lista dei cibi più pericolosi per la linea

Piatto georgiano
Courtesy of©Sohadiszno/iStock

Viaggiare è bello si sa, è un modo per conoscere nuove culture, nuove realtà e perché no, nuovi sapori. L’incubo di ogni viaggiatore attento alla linea è quello di commettere grandi peccati di gola lasciandosi tentare dalla novità, dall’ignota dicendo, provvisoriamente, arrivederci al controllato regime alimentare di sempre. Gli Stati Uniti si sa, sono rinomati per una cucina non proprio light a base di fritti, grassi e bibite gassate, così come l’Italia, grazie alla Dieta Mediterranea, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, offre selezioni salutari.

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Quali sono dunque gli alimenti, ed i relativi paesi che uccidono la linea? A rivelarlo è il blog Smarter Travel che ha stilato una classifica da brivido elencando i piatti più calorici esistenti al mondo, quelle pietanze che fanno sentire più pesanti anche solo guardandole. Il giro di valzer inizia dal Brasile, un Paese che per tutta l’estate ha tenuto compagnia in vista dei mondiali ed ha così presentato a tutti coloro che sono volati per sostenere la squadra del cuore, i piatti tipici di casa.

Buono si ma anche grasso l’Acaraje, un piatto a base di pasta di fagioli cipolla e sale farciti di gamberi, vatapá, caruru e insalata ma, il colpo di grazia, è nella frittura nell’olio di palma dendê. Chi desidera iniziare la giornata con il piede giusto, o meglio con una buona dose di dolcezza, il buongiorno in Spagna è a base di churros, una pastella fritta spolverata di zucchero, spesso consumata in compagnia di una tazza di cioccolata: un mix di calorie non indifferente.

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Patata docet in Canada con la poutine, ovvero il piatto nazionale, patate fritte a bastoncino ricoperte da una cascata di formaggio. Paese che vai, grasso che trovi: in Georgia a mettere ko è il khachapuri ovvero del pane ripieno di formaggio fresco o stagionato accompagnato da uova e grandi dosi di burro.

La Francia risponde per le righe con un dolce amatissimo e imitato in ogni dove, le crêpes, una cialda fritta a base di latte, uova e farina servita ripiena di marmellate, cioccolato, creme, panna, burro e, se non bastasse, zucchero a volontà come se non ci fosse un domani. La patria dell’amore in quando a cibi non proprio light sembra saperla lunga, dopo il dolce ecco il salato, l’Aligot, una specialità dell’Aubrac: si tratta di una sorta di purè che, oltre alle patate, aggiunge sapore e pesantezza, con burro, panna, aglio e formaggio fuso.

Si vola poi in Scozia dove, nei fast food, oltre a panini e patatine, la ciliegina sulla torta è una barretta di cioccolato Mars fritta in pastella. Quest’ultima è protagonista di un’altra bomba calorica proveniente dall’India, i jalebi, dolci a forma circolare immersi nello sciroppo e, dulcis in fundo, ricoperti di zucchero.

In classifica, anche se solo al nono posto, è presente anche una tipicità italiana, il calzone, una sorta di fagotto dalla forma di una mezzaluna: l’impasto è quello tradizionale della pizza ma all’interno può contenere davvero di tutto! In ultimo, uno dei piatti più grassi viene dal Giappone: il ramen ovvero delle tagliatelle di frumento servite in brodo là dove, è proprio questo a far aumentare drasticamente la linea in quanto è realizzato con manzo, lardo e olio.