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Halloween quando la maschera è controversa

Ebola e Ray Rice i più gettonati; la notte delle streghe fa discutere

Shock
 thinkstock
Il richiamo alla realtà dei fatti è diretto, cruento e non riconosce barriere verbali e fisiche. A Halloween, quest’anno, i costumi più in voga non sono proprio attraversati dall’idea del politically correct. Ci sono malati di ebola, tute contenitive come quelle utilizzate dagli operatori sanitari per proteggersi dal virus e divise da Ray Rice, il giocatore di football accusato di molestie sessuali nei confronti della moglie Janay. Sembra proprio che la nuova frontiera della maschera orrifica, sia quella di non rispettare nessun comandamento e piegarsi piuttosto all’etica del cattivo gusto. Succede in America, dove brandonSale ha messo in vendita una tuta di contenimento per il virus ebola completa di respiratore, guanti e stivali, tracciando un trend dagli effetti ambigui. 
 
Sono proprio gli episodi più controversi della storia recente a suscitare una macabra curiosità negli spettatori, esercitando un fascino che è poco definire di dubbio gusto. Dopo la commercialzzazione delle tuta ebola, sta infatti sollevando molte polemiche la scelta di alcuni consumatori di creare una maschera a tema Ray Rice, il giocatore di football accusato di violenze e percosse nei confronti della fidanzata Janay. Sui social girano infatti numerosi esempi di persone che hanno deciso di adottare il curioso costume completo di bambola gonfiabile, una triste incarnazione della consorte del giocatore.

Ambigua e non solo nel gusto, rimane la reazione di utenti e consumatori di fronte alla scelta dei costumi “scorretti”. Il pubblico si divide tra chi condanna pesantemente la scelta creativa e chi difende l’abitudine tutta hallowiniana di esercitare, anche attraverso costumi orribili, la giusta dose di catarsi nei confronti di argomenti difficili da digerire come violenza, morte, razzismo e sessismo.