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Profumo, l’arte della seduzione

I Romani erano contrari alle fragranze, mentre la prima a capirne le potenzialità economiche fu la Regina Elisabetta I d’Inghilterra…

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Il primo impatto è fatto di vista, poi subentra il piacere dell’olfatto. Perché è questo il senso che ci fa avvicinare ed entusiasmare, allontanare e dire “no”. Anche quando la vista è ben appagata. Perché l’olfatto ha, più di tutti gli altri sensi, il potere di richiamare emozioni, positive e negative che siano, ricordi, sensazioni. Tutto sta a trovare quello che meglio si adatta al proprio corpo, alla personalità, allo stile adottato, e anche allo stesso odore naturale, quello della nostra pelle. Per piacere e per piacersi, la seduzione parte da uno dei sensi più importanti, forse proprio da quello più trascurato.
E pensare che i Romani sostenevano che “le donne per bene non dovevano odorare di nulla”. Ad influenzare questa riflessione, chissà, il fatto che il profumo di maggiore successo fosse quello importato dalla Grecia, da cui nacque l’etichetta “Rhodinon”, paragonabile allo Chanel odierno.
Prima di loro, però, c’erano gli Egiziani: dalle ricerche di alcuni scienziati francesi si è ottenuto un profumo molto usato ai tempi delle piramidi. Il Kyphi era un leggendario incenso costituito da 16 ingredienti quali cannella, mirra, menta, incenso, rosa, bacche di ginepro, sandalo, mirto e zafferano. 
A capire le potenzialità del mercato dei profumi fu la Regina Elisabetta I d’Inghilterra, che nel 1576 impose ai propri sudditi di coltivare erbe profumate e di diffonderne le essenze. Mentre nella Francia del Seicento, pensate un po’, le dame di corte usavano portare sotto le ascelle spugnette imbevute di profumo per dare l’impressione di essere pulite. 
Poi il boom. Tra i profumi più importanti di sempre, Cologne N° 4711, 1792, un vero e proprio classico: la formula venne ideata da un monaco che la regalò in occasione del matrimonio di Wilhelm Mulhens, che diede il via alla serie “Eau de Cologne”. Il numero 4711 si riferiva al civico dove la fragranza veniva distillata. In seguito arrivarono Mitsouko, Guerlain 1919, per evocare toni, profumi e tradizioni del Giappone, e Chanel n°5, 1921, il più famoso di sempre, con grandi testimonial come Marilyn Monroe e Brad Pitt.