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Pane, amore & cinema in provincia di Brescia

La rassegna locale “Storie di cinema e di chef”  dedicata al rapporto tra visione e cibo in occasione dell’Expo 

Casa del Podestà
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Di arte ci si nutre, di essa si vive, ma quando il rapporto tra cinema e cibo non è solamente metaforico, ma narrativo e tematico, è importante raccontarlo. Infatti con le scene di pranzi e pasti sfarzosi, sognano la mente ed il gusto, mentre attorno alla figura dello chef, oggi un vero e proprio demiurgo e artista, si è negli ultimi anni creata una vera e propria cultura popolare.

E oggi una rassegna estiva, usa questo alto livello di attenzione per proporre un’attività ludica decisamente originale. E’ quello che succede all’interno della rassegna “Storie di cinema e di chef”, manifestazione all’aperto che la Fondazione Ugo da Como, in collaborazione con UBIfilm, organizza a partire dal 5 luglio negli spazi della Casa del Podestà di Lonato del Garda.

Un occasione che vede esplorare la cultura cinematografica in una direzione che premia il rapporto tra narrazione e cucina. Il calendario infatti si arricchisce di proiezioni a tema, che raccontano il mondo della ristorazione in una chiave estrosa. 

 
E’ un omaggio al cinema ma anche all’immaginario culinario e alla sua capacità di creare storie a partire dall’attività ristorativa. E in questo senso la scelta dei titoli, abbraccia cinque film simbolo del rapporto tra visione e gusto, che hanno spesso al centro la figura del cuoco.

Si parte con ” La cuoca del presidente“, commedia nella quale a una donna è richiesto di saper sorprendere i palati di statisti francesi e internazionali. In “Julie & Julia” invece, Meryl Streep supera se stessa interpretando Julia Child scrittrice americana del libro di cucina più famoso della storia.

Seguono “Chef – La ricetta perfetta“, mix di cucina altolocata e street food d’assalto, insieme a “Amore cucina e curry” in cui due chef fanno incontrare i loro due modi apparentemente diversi di concepire la cucina con esiti comici e drammatici. Infine si chiude con “Il pranzo di Babette” magnifico esempio della capacità del cibo e della rappresentazione del convivio, di attrarre con forza la mente degli spettatori.