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Troppa tecnologia fa male alla memoria

Si chiama amnesia digitale, ed è l’incapacità di memorizzare dati che sopraggiunge quando ci si affida troppo ai devices

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Se avete dai 30 anni in su probabilmente ricordate a memoria i numeri di telefono di casa di quando eravate piccoli, della vostra migliore amica, magari anche quello della nonna. Ma non ricordate quello del vostro partner attuale, né tantomeno la linea del lavoro. Se avete dai 20 anni in giù è facile che conosciate a memoria solo il vostro numero di telefono, e con qualche incertezza. C’è una differenza radicale nell’uso della memoria che si è definito da quando la tecnologia ha cominciato a fare parte delle vita di tutti i giorni. Diversi studi, come ad esempio quello condotto da Maria Wimber, ricercatrice dell’Università di Birmingham, hanno testato le capacità mnemoniche nell’ottica dell’utilizzo dei devices tecnologici, e i risultati indicano che il nostro cervello immagazzina sempre meno dati (fonte) e che la nostra memoria si sta ‘erodendo’. Una sorta di impigrimento, dovuto al facile accesso a computer, tablet, smartphones: se posso registrare sul mio device un numero, perché dovrei fare lo sforzo di memorizzarlo? E soprattutto, non avendo più la necessità di digitare le cifre (o di scrivere gli indirizzi), perché dovrei farmelo entrare in testa?
 
Secondo lo studio, che ha coinvolto 6.000 donne e uomini tra Gran Bretagna, Italia, Belgio, Spagna, Olanda, Francia e Lussemburgo, più di un terzo delle persone si affida ad uno strumento tecnologico per trovare le informazioni, e non solo quelle relative ai numeri di telefono o gli indirizzi. Anche la facile fruibilità di nozioni che ci dà Internet, l’accesso a pressoché qualsiasi informazione al mondo, rende meno necessario l’utilizzo della memoria umana. O semplicemente il memorizzare una strada, un codice PIN, un orario, le password: inutile, se c’è una macchina lo fa per noi. Il fatto che si possa accedere a qualsiasi fatto o informazione con un solo click tutte le volte che desideriamo, induce il nostro cervello a sforzarsi di meno per memorizzarle: questo fenomeno viene chiamato ‘amnesia digitale’. La memoria viene infatti allenata se utilizzata con costanza, i ricordi di rafforzano ogni volta che ci sforziamo di evocarli, mentre tendiamo a dimenticare le informazioni irrilevanti. L’informazione passiva, veloce, di facilissimo raggiungimento che ci fornisce il web lascia invece una traccia molto flebile nella memoria.
 
La ricerca ha evidenziato (fonte) che tra gli adulti intervistati in Gran Bretagna, il 45% ricordava il loro numero di telefono da bambini, mentre solo il 29% ricorda quello dei propri figli. Memorizzare il numero del partner sembra essere diventata una missione impossibile, mentre quello dei genitori viene ricordato dal 51% dei soggetti britannici e ben dall’80% di quelli italiani. L’abilità di ricordare cifre, dati, informazioni è destinata a diminuire sempre di più a causa della tecnologia? Questo ancora non si sa, ma i dati indicano che stiamo ‘perdendo la memoria’ perché ci affidiamo più ai devices che al nostro cervello, e non è impossibile che nei bimbi di oggi, dotati di smartphone fin da età giovanissime, il fenomeno dell’amnesia digitale si amplifichi.
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