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Alain Delon, dandy ribelle in 80 anni di stile

Elegante e mai ordinaria, l’estetica dell’attore francese ha fatto scuola

Alain Delon
La Presse

Va bene che con un viso del genere, armonioso, intenso e sorretto da un paio di occhi blu inconfondibili, è davvero facile potersi permettere qualsiasi vestito con grande disinvoltura. Ma l’allure di Alain Delon, 80 anni il prossimo 8 novembre, è qualcosa che brilla dall’interno, in molti anni di onorata carriera, e che si lega imprescindibilmente al look dell’attore, formando un ritratto esplosivo di uomo e di icona. Negli anni ’60, Luchino Visconti lo prende per il film Rocco e i suoi fratelli, ma la bellezza dell’attore e la sua forza, sono già tutti lì da ammirare.

Alain Delon, negli anni del successo, è elegante, raffinato, ma non disdegna il casual e soprattutto ostenta sempre un’aria da maledetto che scompiglia così qualsiasi dress code estetico in nome della personalità. I capelli scuri sono di rado ben pettinati, la camicia è di alta sartoria ma viene portata slacciata, e tironfano poi i giubbotti di pelle, gli occhiali alla moda e il contorno di attrici, tra le quali uno dei primi amori fu Romy Schneider che con la loro grazia, bilanciano quel lato dark eppure così sexy. In molti scatti Alain porta la camicia aperta fino alla vita, noncurante e solitario come una divinità, accanto a attrici come Brigitte Bardot e la stessa Schneider.

Negli anni ’70, il suo viso angelico e fanciullesco, lascia spazio alla comparsa della barba, che ne intensifica il carattere oscuro, il velo che interpone tra il sé e l’ingordigia della celebrità. Anche nella parte inferiore della figura, assecondando i gusti dell’epoca, l’attore sceglie pantaloni dritti, e a vita piuttosto alta, che chiusi con una cinta, ne evidenziano il busto tonico. Eppure non ci sono solo allori nella vita di Delon. L’infanzia solitaria, abbandonato dai genitori, il grande successo al cinema per 30 anni, la bellezza e poi una depressione da grande, e l’atteggiamento mite dei francesi che non gli perdonano il carattere megalomane e le simpatie xenofobe, semplicemente con l’alibi insolente della bellezza. Oggi Alain vive tra la Svizzera e la Francia, spesso in solitudine, e sembra aver riscoperto una dimensione familiare più ricca. Però, in fondo, il pubblico lo ama sempre e riconosce ancora nel suo volto quello sguardo penetrante che fu a lungo idolatrato dall’arte e dai fan.