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La seconda vita di un albero di Natale

Non buttatelo: dopo essere stato il simbolo per eccellenza delle feste l’albero di Natale merita una nuova vita. Ecco come dargliela

Ramo di abete
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Se durante il classico cruccio ‘albero vero – albero finto’ che vi ha attanagliato prima del Natale avete scelto l’opzione dell’abete vero, ora è venuto il momento di capire cosa farsene una volta concluse le feste. Buttarlo è fuori discussione: si tratta di una crudeltà che il simbolo del Natale non merita. La natura è pronta a riaccoglierlo, o in alternativa esistono centri di raccolta che provvederanno a riutilizzarlo per il suo legname.
 
Se avete acquistato un albero con le radici, potrete ripiantarlo nel vostro giardino o in quello di un parente/amico, oppure richiedere al vostro comune il permesso di interrarlo in un’area pubblica. Tenete a mente però che crescerà anche fino a 15 – 20 metri, optate quindi per uno spazio sufficientemente ampio dove non rechi disturbo una volta sviluppatosi. In alternativa, potete lasciarlo nel vaso che utilizzavate anche in casa (o trapiantarlo in uno più grande) perché le dimensioni rimangano ridotte, in modo da avere una rigogliosa pianta sempreverde che l’anno prossimo tornerà ad essere il vostro albero di Natale.
 
Nel caso non ci sia la possibilità di ripiantarlo, o abbiate acquistato un albero senza radici (i cosiddetti ‘cimali’, ovvero scarti di potatura degli abeti, molto comuni come alberi di Natale), potete invece rivolgervi ai centri di raccolta della vostra zona (spesso vivai o sedi del corpo forestale) che provvederanno a smaltirlo correttamente, facendo in modo che il legname venga riutilizzato per altri scopi. Gli stessi si possono occupare al posto vostro di ripiantarlo in aree apposite in caso si tratti di un albero con radici. Vi sono anche aziende che hanno dato vita ad iniziative ecologiste da qualche anno a questa parte, come Ikea, che chiede ai propri clienti di riconsegnare l’albero di Natale, ricevendo in cambio un buono sconto di importo pari al prezzo dell’albero: per ogni abete restituito, Ikea farà una donazione al FAI, il Fondo Ambiente Italiano, da investire in progetti ambientalisti e paesaggistici. Gli alberi vengono poi trasformati in fertilizzante naturale o impiegati nella produzione di pannelli truciolari.