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Zinnia, il fiore spaziale

Come coltivare a casa il fiore diventato famoso per la sua ‘missione spaziale’

Zinnie colorate
istockphotos
La notizia è rimbalzata su tutti i media come ‘il primo fiore coltivato nello spazio’, ma in realtà il primato è stato smentito NasaWatch (e altre agenzie), asserendo che la zinnia cresciuta dall’astronauta Scott Kelly non è il primo esemplare floreale che cresce a bordo di una stazione spaziale – lo coltivarono i russi addirittura 34 anni fa. Ciò nonostante, la zinnia è diventato un fiore famoso, la sua immagine capovolta con il globo terrestre sullo sfondo ha fatto il giro del mondo e, primo o terzo fiore spaziale che sia, non può che rimanere impresso nell’immaginario collettivo. 
 
Visto che l’assenza di gravità non riguarda certo il gardening casalingo, coltivare la zinnia in vaso o nel proprio giardino non è particolarmente difficile, a patto che la pianta abbia a disposizione abbondante luce solare. La zinnia infatti è originaria del Centro America, in particolare del Messico, abituata a regioni calde e assolate: alle nostra latitudini viene coltivata come pianta stagionale, dato che non tollera il freddo. Ne esistono circa 20 specie, e i loro fiori coprono un’ampissima gamma di colorazioni (praticamente tutte eccetto il blu); la pianta ha forma di cespuglietto, i fiori hanno la forma di una grossa margherita, a corolla singola o doppia. 
 
Come anticipato, va messa a dimora in un luogo assolato e caldo, ma è bene scegliere un punto ventilato per prevenire la formazione di funghi e muffe. In virtù della loro origine, le piante di zinnia non hanno bisogno di grandi quantità di acqua: le annaffiature possono essere piuttosto modeste, purché regolari, specialmente nei periodi più caldi dell’anno. Abbeveratele quando il terreno si asciuga perché le radici di zinnia non tollerano i ristagni idrici, e mettetele a dimora in un suolo drenante ma ricco; per favorire la fioritura, una volta o due al mese si può concimare. Alla fine del suo ciclo vitale, potete raccogliere i semi che riutilizzerete per far nascere una nuova pianta l’anno successivo: è questo il periodo buono per la messa a dimora, da febbraio all’inizio della primavera. 
 
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