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Una casa (da single) per due

Lo studio dell’INED su convivenza e matrimonio: una coppia su due non cerca un nuovo nido d’amore

convivenza
Courtesy of©istock
C’era una volta la coppia, quella che magari nasceva fra i banchi del liceo, che decideva di andare a vivere insieme e che pensava al matrimonio e ai figli. Cosa è cambiato oggi? Che la casa per andare a vivere insieme non c’è più. O meglio: c’è, ma si condivide quella da ex single.
 
Mutui improponibili, affitti troppo alti e pochi aiuti da parte delle famiglie hanno cambiato la tendenza delle giovani coppie a crearsi un nido proprio portando i ragazzi ad adattarsi: lei si trasferisce da lui, rivoluzionando la casa da single e mettendo via il sogno di una casa nuova in comune. L’INED, istituto nazionale di studi demografici francese, ha pubblicato uno studio su come i giovani francesi vivono la loro prima esperienza di coppia sotto lo stesso tetto, mettendo in rilievo le differenze con i loro genitori. E’ uno studio interessante, che non si discosta moltissimo da quello che sta accadendo anche in Italia per le giovani generazioni.

 
Il nuovo nido è oramai un privilegio per pochi e la crisi del mattone non risparmia gli innamorati. I ricercatori Wilfried Rault e Arnaud Régnier-Loilier hanno condotto il loro studio fra il 2013 e il 2014 su 7.825 persone di età compresa fra 26 e 65 anni. Non sorprende intanto scoprire che le coppie di oggi sono molto lontane dal modello coniugale degli anni sessanta: nelle generazioni del dopoguerra infatti (i nati cioè tra il 1953 e il 1957), il 64 per cento delle ragazze e il 49% dei ragazzi erano già sposati all’età di 25 anni. Fra i nati tra il 1978 e il 1982, solo il 16 per cento delle ragazze e il 7% dei ragazzi si sono scambiati le fedi coniugali. Questo è dovuto al fatto che i genitori dei ragazzi di oggi, se volevano vivere insieme, potevano farlo solo dopo essersi sposati, mentre oggi il matrimonio è meno sistematico e più tardivo.

 
Le giovani coppie differiscono anche nel modo in cui vanno a vivere insieme. Due terzi delle coppie nate durante il baby boom si sono stabilite in una nuova casa. Ora la coppia si stabilisce in genere a casa di uno dei due partner. “In un caso su quattro, l’uomo lavora e la donna ancora studia. Il sociologo Wilfried Rault precisa che, secondo lo studio, in genere gli uomini hanno più anni delle loro partners e  “godono di una situazione materiale più confortevole”.
 
Sempre più rari sono coloro che si accasano definitivamente con la prima persona con cui hanno fatto sesso: questa tendenza è “particolarmente sorprendente” nelle donne, visto che per le nate tra il 1948 e il 1952, il primo partner sessuale è diventato il marito in più di tre quarti dei casi”. Per le donne nate alla fine degli anni settanta, questo si verifica solo nel 38% dei casi.
 

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