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Prendersi cura del tronchetto della felicità

Si dice che porti fortuna, ma anche che sia in grado di assorbire l’inquinamento indoor

Pianta 
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Il nome è evocativo, e assieme al verde brillante delle foglie e la simpatica forma a ciuffo è in grado di vivacizzare l’ambiente domestico come poche piante sanno fare: parliamo del Tronchetto della Felicità, una delle presenze verdi più diffuse nelle case. E’ sempre stata considerata una pianta porta fortuna, eppure c’è stato un momento in cui, a causa di una leggenda metropolitana, la sua diffusione si era arrestata: si diceva che nel suo tronco si annidasse un ragno velenoso, credenza ampiamente scardinata e oggi dimenticata. Al contrario, l’influsso di questa pianta è assolutamente benefico: pare che sia una delle specie vegetali in grado di assorbire maggiormente l’inquinamento domestico dell’aria. Leggete un approfondimento qui.


 

Con il nome di tronchetto della felicità in realtà si indentificano diverse piante appartenenti alla specie Dreacaena, anche se a volte, a causa dell’aspetto simile, viene inclusa in questo insieme anche la Yucca. Le dracene sono piante che derivano dalla famiglia dell’agave ma sono delle asparagacee, per la maggior parte provenienti dall’Africa anche se non mancano esemplari di origine centro-americana. La più comune nelle case e quella a cui ci riferiamo come Tronchetto della felicità è la Dracaena fragrans, che si caratterizza per il tronco mediamente grosso e legnoso (con l’apice ‘mozzato’) dal quale partono uno o due ciuffi di foglie lunghe, verde scuro a volte striate di giallo-bianco. Molto comune anche la Dracena marginata.

Il suo habitat naturale è di tipo tropicale, e difatti questa pianta vive bene in ambienti umidi e riscaldati. Coltivata in vaso può raggiungere i 2 metri di altezza, ma raramente produce il fiore a spiga beige che invece sboccia quando si trova in natura (dove può raggiungere addirittura i 6 metri). Il tronchetto della felicità mette facilmente radici per talea, e infatti spesso nei vasi si trovano più fusti da cui partono uno o due ciuffi di foglie, per creare un effetto cespuglio. Come accennato, amano i climi caldi, e stanno benissimo fino ai 24°C mentre non tollerano temperature inferiori ai 15°. Non occorrono vasi particolarmente ampi, purché il terriccio sia leggermente sabbioso perché l’acqua non ristagni; a tale proposito, le innaffiature si effettuano solo quando il terriccio è asciutto, ma essendo piante amanti dell’umidità le foglie gradiscono una vaporizzazione frequente. Amano i luoghi luminosi ma senza esposizione diretta al sole.