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Più ami e più guadagni

L’attività sessuale è proporzionale sia alla quantità di denaro che una persona guadagna, sia  al suo successo in società e alla salute manifestata

Sesso e denaro
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Adriano Celentano aveva capito tutto. E da molto più tempo. Un nuovo studio realizzato dall’Università di Cambridge ha apportato un’interessante affermazione: l’attività sessuale è proporzionale sia alla quantità di denaro che una persona guadagna, sia  al suo successo in società e alla salute manifestata. Sembra proprio vero, quindi, il detto “Chi non lavora, non fa l’amore”. Infatti chi fa sesso lavora di più e più proficuamente e, logicamente, il suo guadagno è maggiore. Conclusione:  fare più sesso vuol dire  guadagnare più denaro, rispetto a chi è solito fare meno sesso.
 
A conclusione dello studio fatto  il dottor Nick Drydakis, docente di economia presso la Anglia Ruskin University of Cambridge, ha asserito che le persone che vivono  2-3 rapporti a settimana, vantano un guadagno di circa il 4, 5% in più nei confronti di coloro che vivono meno rapporti sessuali. E ciò avviene  indipendentemente dalla  salute fisica o psichica. Si è compreso che le persone che godono  una maggiore soddisfazione a letto acquistano  sicurezza e quindi maggiore efficienza ed efficacia sul lavoro. Conseguentemente, possono  lucrare vantaggi finanziari non indifferenti. D’altronde, chi non si sente pago nel campo affettivo e sessuale, vive nell’ insicurezza e il suo prodotto lavorativo è deficitario.


 

Diverse sono le patologie che incidono negativamente sulla vita sessuale dell’individuo. Infatti, prendendo come punto di riferimento una persona sana, viene sottolineato che, chi fa uso di farmaci o denuncia un tumore diminuisce l’attività sessuale del 5,4%, coloro che sono affetti da diabete del 2,4% e,  infine, chi accusa problemi psicologici, del 3,7%. Pertanto, per poter vivere una vita sessuale soddisfacente, il professore consiglia di puntare prioritariamente ad uno stato di benessere fisico e psichico con cure appropriate.
 
Il dottor Nick Drydakis conclude: “La teoria della gerarchia dei bisogni di Maslow mostra come gli individui più felici e appagati nella vita sono anche più produttivi e hanno maggiore successo nel proprio lavoro. Questo si traduce in paghe migliori. La teoria conclude che le persone hanno bisogno di essere amate e di amare, sia sessualmente che non. In assenza di questi elementi, la gente tende a diventare più incline alla solitudine, a soffrire di ansia sociale e depressione, fattori che possono influire negativamente sulla propria vita lavorativa”.
 
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