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La cucina del Sol Levante allunga la vita

Quella giapponese è una tra le popolazioni più longeve del mondo: scopriamo i segreti della sua alimentazione

Cucina giapponese
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Quante volte si va a cena fuori per deliziarsi il palato con piatti esotici e particolari, comunque  molto diversi da quelli a cui siamo abituati. Se a detenere il primato di ristorante etnico più diffuso nel Belpaese è sempre il cinese, in molti, ormai, si sono appassionati anche alla cucina giapponese. E a ben ragione, visto che si tratta di una delle più salutari: secondo una stima è emerso che la popolazione giapponese possiede uno dei più bassi tassi di mortalità al mondo risultando, quindi, tra le più longeve. I giapponesi si tengono bene in forma perché la loro dieta non annovera molti carboidrati. Gli alimenti principali consumati nel Sol Levante, infatti, sono sempre freschissimi, sono salubri, prevedono cotture brevi e poco elaborate. Nonostante questo garantiscono la realizzazione di piatti gustosi, salutari e poco calorici.

Il ruolo più importante è quello del pesce, preferito di gran lunga alla carne: è risaputo che, servito nella maggior parte dei casi crudo con tante ricette a base di sushi e sashimi, mantiene inalterato l’alto contenuto di omega 3, che sono particolarmente benefici e sono stati messi in relazione con la riduzione di alcuni tumori, come quelli al seno, alla prostata o al colon. Anche le alghe sono una delle caratteristiche della cucina giapponese e proteggono dai tumori al seno e alle ovaie cosi come il tè verde, bevanda nazionale giapponese, noto per le sue capacità antiossidanti e antitumorali. Il governo giapponese, vari anni fa, ha delineato una guida alimentare per la nazione ed i ricercatori del Centro Nazionale per la Salute e la Medicina di Tokyo hanno studiato come, seguendo i consigli della guida, il cibo sia in stretta relazione con il basso tasso di mortalità degli abitanti.

Il team ha analizzato per quindici anni lo stile di vita ed alimentare di un certo numero di donne e di uomini di età compresa tra i 45 e i 75 anni che non avevano storia di cancro, ictus, malattie cardiache, epatiche o croniche. E’ emerso che i soggetti che hanno seguito la guida alimentare hanno avuto un tasso di mortalità del 15% inferiore e con meno probabilità di contrarre malattie vascolari e celebrali. Lo studio ha concluso che per contribuire alla longevità, diminuendo il rischio di morte per malattie prevalentemente cardiovascolari, un buon suggerimento è quello di consumare in modo equilibrato cereali, verdura, frutta, carne, pesce, uova, prodotti di soia e prodotti lattiero caseari, combinando l’alta qualità degli alimenti al loro basso contenuto di grassi saturi, fattore fondamentale nella dieta giapponese.