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Lunch box a regola d’arte

I passaggi fondamentali per portare il pranzo in ufficio. E trovarlo intatto

Pranzo nel tupperware
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La buona volontà ce l’avete messa: ogni mattina impacchettate gli avanzi della cena, o, step di impegno maggiore, lavate e pulite verdura e legumi per creare insalate più o meno sfiziose. Un dolcetto, un frutto, e via tutto nel lunch box – più comunemente un tupperware per andare in ufficio con il pranzo portato da casa. Arriva poi la fatidica ora della pausa, tirate fuori dalla borsa la vostra schiscetta, togliete il coperchio alcontenitore e si rivela davanti a voi un disastro, una tela di Pollock, con tutti gli ingredienti mescolati, l’insalata appassita, il dolce sbriciolato. Se aveste messo 10 ingredienti a caso nello shaker avreste ottenuto lo stesso, triste effetto. Non fatevi passare la voglia di portare il pranzo da casa, e non rinunciate al vostro lunch box salutare e sfizioso: imparate semplicemente a prepararlo a regola d’arte, seguendo alcune regole. 
 
Prima fra tutte: non mettete cibi facilmente deperibili o tendenti a spappolarsi. Foglie di lattuga troppo tenere, rucola, valerianella dopo qualche ora al chiuso arrivano inesorabilmente a deperirsi: scegliete i vegetali delle vostre insalate tra gli ortaggi più sodi e croccanti. Per quanto riguarda le verdure a foglia potete ad esempio optare per indivia, radicchio, e cercate di arricchire l’insalata di elementi come ravanelli, sedano, carote, che anche se dovessero prendere colpi o rimanere chiusi molte ore non finirebbero per afflosciarsi. Se usate la frutta nelle insalate il discorso è lo stesso: meglio fette di mela piuttosto che fragole mature, per una semplicissima questione di consistenza. E, naturalmente, evitate di condire l’insalata al mattino: i condimenti si portano a parte, è una regola basilare. 
 
Se portate a lavoro cibi che prevedono salse e sughi (arrosti, stufati avanzati dalla cena) cercate di mettere sul fondo del contenitore un cereale – riso, cous cous, etc. o del pane, in modo che da un lato arricchiscano il pranzo, dall’altro evitino che il condimento della portata principale si sparpagli per tutto il contenitore, specialmente se la chiusura non è perfettamente ermetica. Inoltre avrete un gustoso cereale insaporito. In generale, è preferibile che l’elemento proteico sia asciutto in modo che non arrivi all’ora di pranzo poco invitante: affettati, salmone affumicato, un uovo sodo, un pezzo di formaggio stagionato sono molto più facili da conservare intatti di un pollo al curry.
 
Esistono lunch box super professionali, con scompartimenti suddivisi e super ermetici, ma se come da ‘tradizione’ optate per il semplice tupperware, fate in modo di sceglierlo della misura esatta del vostro pranzo: meno spazio libero ci sarà all’interno, meno il cibo verrà sballottato da una parte all’altra durante il percorso da casa al lavoro. 
 
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