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Street food, la riscoperta del tiramisù è donna

Nella Capitale un esempio di imprenditoria al femminile che punta sulla fama del dolce tricolore

ZUM - Roma
ZUM - Roma
In un piccolo angolo del centro storico della Capitale – siamo a piazza del Teatro di Pompeo – un gruppo di tre imprenditrici decide di esaltare il valore del tiramisù tradizionale, attraverso l’utilizzo di ingredienti nostrani e biologici insieme alla scelta del formato di vendita monodose. Si chiama ZUM, e rosa è il colore delle sue socie, tutte donne e della quarta mano dietro al progetto, quella dell’artigiana Simona Iucci, che ha curato il concept del marchio e l’arredo dei locali attraverso l’impiego esclusivo di materiali poveri. 
 
ZUM, acronimo di zucchero, uova e mascarpone, gli ingredienti base del tiramisù, è una tiramisueria, per usare un neologismo caro al mercato del monoprodotto, che sta puntando la propria strategia commerciale e gastronomica verso la bussola del calore famigliare e della solida identità del suo dolce. Nella ricerca degli ingredienti, tutti di produzione italiana, nell’attualizzazione del ricettario tradizionale e nel legame che la sua cucina stabilisce con il costume artigiano.

“L’esperienza di ZUM è nata da una chiacchierata tra amiche avvenuta solo qualche mese fa – ci racconta Barbara Agosti, chef di ZUM e socia del locale con Laura Iucci e Dominika Kosik – e dall’osservazione del fatto che il tiramisù sia il dolce più conosciuto al ristorante e in tutto il resto del mondo; in Cina lo è quasi più della pizza”.

ZUM, considerando anche l’ampiezza del mercato del food, ha quindi fin da subito deciso di puntare sul format del monoprodotto: “É vero; nelle pasticcerie c’è sempre il tiramisù; ma io pensavo ad un posto che facesse solo questo. Le altre socie erano d’accordo con me”. Dall’entusiasmo iniziale si passa poi al lavoro di ricerca sulla materia prima: “Volevamo avere un posto rappresentativo del dolce più popolare del mondo. E che esso fosse realizzato mantenendo una tradizione artigiana e l’uso di prodotti di eccellenza”.

Nella dispensa di ZUM, vengono attualmente utilizzati ingredienti come mascarpone e uova biologici e savoiardi fatti in casa; tutti alimenti di produzione nostrana. Nel percorso di realizzazione della realtà culinaria, oltre al fatto che le tre socie fossero tutte donne, l’impronta ‘femminile’ è intesa anche come tradizione culinaria che passa di anno in anno attraverso le mani delle rappresentanti della famiglia: “Ci siamo rimesse a spolverare le ricette delle nonne e delle zie che ciascuna di noi aveva in casa. Finché mia madre non mi ha consegnato la ricetta di mia nonna e su quest’ultima abbiamo cominciato a lavorare”. Il discorso sull’identità made in Italy di ZUM si inserisce anche all’interno del tema della conservazione dell’aspetto tradizionale del centro storico romano; oggi bersagliato dall’apertura di piccoli supermercati stranieri e altre attività che cambiano il profilo antico della città. “Ci piace l’idea che in un posto come questo sia facilmente riconoscibile e che abbia una solida identità locale, sia a livello di prodotto made in Italy, sia a livello di design interno ed esterno”.

“Per quanto riguarda l’offerta del menu lavoriamo sulla monoporzione; abbiamo sia tiramisù nella versione tradizionale che altre invenzioni basate sulla stagionalità. In questo momento ci sono le fragole, i pistacchi di Bronte e una crema di limone di Sorrento, o il tè matcha giapponese. Poi versioni senza caffeina, gluten-free e lattosio free”. 

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Mentre ci congediamo da ZUM, la sua chef e il suo team ci consegnano la ricetta tradizionale del savoiardo. Eccola qui. 
 
Ingredienti: 5 uova, 200 gr di zucchero, 100 gr farina bio, 50 gr fecola, 15 gr lievito. Dividere i bianchi dai rossi con molta attenzione. Mettere i rossi in una planetaria con 100 gr di zucchero e montarli. Separatamente montare i bianchi con gli altri 100 gr. Setacciare farina e fecola e unirli ai rossi già montati, aggiungere il lievito in polvere. Unire i bianchi facendo attenzione a non smontare il composto. Stendere il composto negli stampi e infornare a 180 gradi per 15 minuti.
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