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Zucchero, fate attenzione

Dall’invecchiamento precoce alla perdita di memoria, ecco cosa dichiarano numerosi studi in merito agli zuccheri

Woman holds in hands of sugar cubes
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Lo zucchero è da sempre sotto i riflettori per i danni che può causare al nostro organismo, aggravati dalla dipendenza che può generare. L’ultimo studio dell’Oregon Research Institute, pubblicato sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition, ha indagato la capacità dello zucchero di condurci in iper-abbuffate. Infatti, sarebbe proprio il sapore dolce a farci mangiare troppo, e non i grassi. I ricercatori hanno offerto a 100 volontari un frappé al cioccolato fatto con diverse concentrazioni di grassi e zuccheri, tenendo sotto osservazione il loro cervello con la risonanza magnetica funzionale, per monitorare i circuiti del piacere: erano gli zuccheri, e non i grassi, a provocare il maggior livello di soddisfazione.

In pochi sanno, però, che una modesta quantità di zucchero nella nostra alimentazione è raccomandata da tutti i nutrizionisti: all’incirca 7,5 cucchiai per un uomo e 6,5 per una donna al giorno. Ma forse in molti non sanno che solamente il giorno di Natale ne ingeriamo circa 32 a testa. Detto questo, bisogna ancora specificare che, al contrario del pensiero comune, lo zucchero non è in grado di dare più energia al nostro corpo. Lo dice un’altra ricerca dell’Università di Cambridge, secondo la quale questa sostanza ci appesantisce e dà sonnolenza in quanto blocca l’azione della orexina, l’ormone responsabile dei sentimenti, della veglia e capace anche di regolare la capacità di bruciare calorie.

Una delle reazioni del corpo ad un eccesso di zucchero è il mal di testa. Ma non solo: alcune ricerche hanno ipotizzato che alti livelli di zucchero nel sangue invecchino il cervello precocemente, fino all’insorgere della demenza senile. L’analisi è stata pubblicata dalla rivista Neurology lo scorso anno, dopo aver indagato le reazioni ad alti livelli di zucchero nel sangue di 249 volontari per 4 anni. Lo zucchero causava restringimenti dell’amigdala e dell’ippocampo, aree associate alla memoria e alle funzioni cognitive.

Ma quali alternative sono consigliate? Il fruttosio è spesso considerato un’alternativa naturale allo zucchero. Effettivamente ha meno calorie perché non viene assorbito completamente, ma pare sia in grado di causare disturbi digestivi fermentando nell’intestino e provocando disagi intestinali. Per concludere, una ricerca effettuata dal Leiden University Medical Center, condotta su 600 persone, ha mostrato come lo zucchero sia anche capace di farci più vecchi. La stima dei ricercatori è 5 mesi in più per ogni 180 gr di zucchero ingerito. Com’è possibile? Pare che quando l’organismo scompone questa sostanza, rallenta anche la produzione di collagene ed elastina, proprio le componenti che rendono la pelle giovane ed elastica.

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