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L’ansia è donna?

Uno studio afferma che le donne sarebbero più inclini ad essere ansiose rispetto agli uomini

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Le donne avrebbero il doppio delle possibilità rispetto agli uomini di vivere stati ansiogeni: sono questi i risultati di una ricerca globale realizzata dall’Università di Cambridge (fonte). Lo studio non è ancora completato, ma i risultati parziali sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Brain and Behaviour, e ad ora sembrano portare alla conclusione che l’ansia è prevalentemente donna.

Donna e giovane: le persone sotto i 35 anni sarebbero particolarmente affette da ansia, così come coloro che soffrono di patologie fisiche. Si stima che in Europa ogni anno 60 milioni di persone vengano riconosciute come affette da disturbi d’ansia – circa quattro persone ogni cento, mentre nel Nord America si parla di percentuali più alte – otto su cento; in Oriente invece la proporzione è inferiore – tre su cento. Per completare la panoramica, lo studio riporta che dal 1999 al 2010 il numero di persone che soffre di disturbi legati all’ansia è rimasto stabile, anche se il tema non è stato particolarmente approfondito dagli studi accademici. Al contrario, in questi anni la scienza si è molto concentrata su un altro stato mentale debilitante, la depressione, ma secondo Olivia Remes, autrice dello studio, l’ansia è altrettanto debilitante, perché “può portare a sviluppare altre patologie e disordini psichiatrici, aumentare il rischio di suicidi, ed inoltre è associabile ad alti costi per il sistema sanitario… è importante che il servizio sanitario sia consapevole di quanto è comune l’ansia e quali gruppi di individui sono più a rischio”.

Il sentimento di costante preoccupazione e angoscia che chiamiamo ‘ansia’ può influire pesantemente sulla vita di tutti i giorni di una persona, anche dal punto di vista fisico: si innalza la pressione sanguigna, si verificano disturbi del sonno, si può provare nausea o problemi di stomaco. E dunque, sarebbero le donne, secondo questo studio, a vivere sulla pelle stati ansiogeni in maggiore percentuale rispetto agli uomini, un dato che si estende a tutti i paesi inclusi nella ricerca. Secondo la dottoressa Remes gli sbalzi ormonali potrebbero avere una grossa corresponsabilità in questo (le donne incinte sono risultate particolarmente propense a manifestare dei comportamenti ossessivo-compulsivi appena prima e dopo il parto), ma anche elementi più culturali potrebbero influire sulla propensione delle donne ad essere ansiose, e più facilmente stressate in generale.

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