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L’inquinamento luminoso colpisce il mondo intero

Secondo un recente studio, le luci artificiali alterano le notti dell’80% della popolazione mondiale

Ricordate quell’affascinante scia luminosa di stelle chiamata Via Lattea? Probabilmente non la vedete più da un pezzo, a meno che non viviate in Madagascar o nel Sahara. Un recente studio pubblicato da Science Advance, ha rilevato come l’inquinamento luminoso colpisca ben l’80% della popolazione mondiale. In pratica, quasi il mondo intero (o almeno le terre emerse) è illuminato artificialmente. Talmente tanto che un terzo dell’umanità non vede più la Via Lattea.

Gli scienziati hanno realizzato una sorta di atlante dell’inquinamento luminoso, attraverso misurazioni terrene e grazie alla immagini satellitari. E’ emerso che 4/5 della popolazione umana vive sotto il costante influsso delle luci artificiali. Europa e America del nord sono quasi interamente illuminate, ma i picchi li toccano Singapore, Qatar, Kuwait. La Via Lattea è scomparsa per il 99% degli Americani, ma anche per molti Europei (Belgio, Olanda, Germania), e in Italia è diventata invisibile per gli abitanti della Pianura Padana. I Parigini dovrebbero percorrere almeno 900 km per rivederla, i Londinesi andare come minimo nel nord-est della Scozia. Gli svizzeri dovrebbero spostarsi in Algeria. Per non parlare degli abitanti di Hong Kong, Pechino e Taiwan.

Dubai city
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Quali sono le conseguenze?

L’inquinamento luminoso mediamente non ci dà troppa preoccupazione. Anzi, associamo città illuminate ad un concetto di sicurezza (peraltro mai dimostrato scientificamente, afferma la ricerca). Ma su scala globale, visto che di un fenomeno globale si tratta, cosa potrebbe accadere? Innanzitutto, gli umani, ma anche gli animali, stanno perdendo rapidamente la capacità della visione notturna. La flora e la fauna vivono alterazioni legate al ciclo della notte e del giorno. Addirittura sembra che l’inquinamento luminoso contribuisca alle anomalie stagionali. Uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B (fonte) afferma che l’onnipresenza delle luci artificiali sta anticipando di anno in anno l’arrivo della primavera. I germogli sugli alberi si sviluppano prima, e per quanto sia in apparenza un fenomeno innocuo, significa che tutto l’equilibrio delle stagioni e della natura sta mutando.

Sulle persone inoltre si riscontrano aumenti di insonnia, e non mancano studi che collegano l’inquinamento luminoso ad alcune patologie. Addirittura all’aumento di peso. Gli scienziati che hanno realizzato l’atlante dell’inquinamento luminoso non suggeriscono di spegnere le luci in toto. Ma di usarle con più intelligenza, di diminuire gli sprechi, di accenderne di più efficaci e solo quando necessarie. Trovate l’intero report della ricerca a questo link.

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