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Fingere l’orgasmo per ridurre i tempi

Due donne su tre simulano l’orgasmo: lo fanno per non ferire i sentimenti del proprio partner

Sesso
Courtesy of©istock

Orgasmo sì, orgasmo no? Storie di tutti i giorni, si sa: sono molteplici i racconti di donne che, quando il rapporto si protrae troppo a lungo, preferiscono fingere. La motivazione è semplicissima: queste temono di ferire i sentimenti del partner. Ma se è appurato che il 68% delle donne è soggetto a tale finzione, praticamente due su tre, attualmente, in seguito ad un nuovo studio condotto sugli uomini, sono stati raggiunti scioccanti risultati: il 28% finge il climax.

Una donna su tre finge per noia, mentre per gli uomini è soprattutto l’alcol a far venire voglia di simulazione…

E’ stato l“IllicitEncounters.com”. a condurre la ricerca. Questo risulta il sito più cliccato di Gran Bretagna e cura incontri fra persone sposate. I motivi, meno nobili, che inducono a fingere un orgasmo per il 37% delle donna è la noia. Per l’uomo, invece, è l’ubriachezza. Infatti, il 22% di uomini ammette che lo stato di ebbrezza è un impedimento nel proseguire il rapporto. In ultimo, un uomo su dieci, durante una notte di sesso occasionale, racconta un finto orgasmo. Questo, certamente, accade dopo aver capito di aver commesso un grosso errore.

Chi vive la vita di coppia da lungo tempo sa fingere con maggiore facilità rispetto a coloro che la vivono da poco. C’è da mettere in conto che il 54% delle donne ritiene che a fingere non ci sia niente di male; secondo il loro punto di vista, la verità potrebbe danneggiare la vita relazionale. Il 42% delle donne considera facile ingannare il partner circa l’orgasmo, di contro al 12% degli uomini, per i quali, sicuramente, è fisicamente più complicato riuscire a mentire.

Secondo una ricerca, coordinata dal dottor Jason Siegel della ‘Mayo Clinic’, ci sono sostanziali differenze tra le modalità con cui uomo e donna raggiungono l’orgasmo. Questa concezione del sesso è tutta legata alla sfera psicologica della persona e all’anatomia.

La novità dello studio sta nell’individuazione di due rami da cui provengono gli stimoli. Da un lato c’è il ramo psicologico, che entra in gioco quando un maschio vede pornografia o viene stimolato visivamente. Il secondo ramo è più fisico e dipende dalla stimolazione diretta del pene.
Per le donne l’esperienza dell’orgasmo è molto più complicata, rivela lo studio. Il genere femminile è particolarmente suscettibile agli spostamenti del clitoride durante l’atto sessuale. Quanto più il clitoride si avvicina alla parete vaginale, tanto più è probabile che si raggiunga l’orgasmo.

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