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Che cos’è il desiderio?

Nel Terzo Millennio è un sentimento complicato (anche) dall’imperativo a godere. Gli studi

calo del desiderio

Che cos’è il desiderio? Una combinazione chimica, dice la scienza. Ma tra una notte di sesso e una serie di coccole, una coppia su tre sceglie la seconda opzione. Il dato arriva da un’indagine del sito In a Bottle, da cui emerge come le coppie più che la passione cerchino dialogo(47%). Più che sperimentare il Kamasutra vorrebbero ravvivare un sentimento annoiato (35%). E più che fare follie si augurano di risolvere i problemi in maniera costruttiva (22%).

Gli esperti lo ripetono da anni: è necessario rinnovare tutti i giorni i piccoli dettagli di cui è fatto un grande sentimento. La psicologa e scrittrice francese Sophie Cadalen fa notare che, paradossalmente, il dilagante soft-porno ha affondato il desiderio. “L’imperativo a godere ad ogni costo e in ogni occasione è un vincolo che porta ansia da prestazione e alla fine ci inibisce”. Per non parlare di quando sono “le donne ad auto-censurarsi a letto, come fanno nella vita professionale. Se prendono l’iniziativa di fare l’amore, poi non completano il loro piacere” riflette la sessuologa francese Ghislaine Paris.

Insomma, le donne si sono complicate la vita fino a dimenticare che cos’è l’amore. Colpa anche degli uomini? Non sono più quelli di una volta? In questo modo si spiegherebbe il successo delle Cinquanta sfumature. E.L. James si è ritrovata a dare voce alle donne incapaci di denunciare la routine.

Se rispondere alla domanda che cos’è il desiderio è arduo, evitare di trasformarlo in una landa desolata è possibile. La realtà è che il desiderio o c’è o non c’è. Cercarlo sempre, a tutti i costi, non è la stessa cosa. Questo trasformerebbe l’istinto più primitivo che abbiamo in semplice routine. Basta usare i sensi semplificando tutto o facendo in modo che le cose semplicemente accadano, anche quando lui o lei non sembrano averne bisogno. È bellissimo dare sfogo intensamente, in uno stesso, lungo momento, a tutta la sfera della sensibilità, dalla vista all’udito, dall’olfatto al gusto, ma anche quella del movimento e del senso che abbiamo nascosto nel nostro stomaco.

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