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Sushiciliano, la Sicilia profuma d’Oriente

Da un’armonia di forme, colori e tradizioni, nasce un piatto da gustare con il palato ma anche con gli occhi

Su-shiciliano
courtesy-of©La Plage Resort

Dire Sicilia significa pronunciare il nome di una regione in grado di emozionare e solleticare tutti e cinque i sensi. Grandi soddisfazioni per il palato vengono da prelibatezze dai gusti intensi. Si spazia dalle panelle ai primi piatti come la pasta alla norma fino ad arrivare ai dolci, quali la cassata e il cannolo. Non mancano, ovviamente, ricette creative che fanno tesoro di sapienti contaminazioni.

Matrimonio di sapori tra Oriente e Occidente

Quando l’Oriente incontra l’Occidente è tempo di nuove unioni, matrimoni di gusti e sfumature che conquistano il palato. Anche quello dei più scettici che, difficilmente, sanno osare.

Senza ombra di dubbio il piatto orientale più amato dagli italiani è il sushi. Arrivato nel Belpaese a partire dagli anni ’70, è riuscito a fare breccia nel cuore di tutti coloro che hanno un palato sopraffino. Un piatto non solo buono da mangiare ma anche bello da vedere perché, per i giapponesi, la vista è il primo senso che entra in gioco a tavola. Questa pietanza, essendo a base di riso e pesce, porta in scena un collage di colori, una vera e propria meraviglia che, in primis, viene gustata con gli occhi.

Alla scoperta del Sushiciliano

Paese che vai, rivisitazione che trovi. Se l’America ha i California Rolls che, al posto del pesce crudo preferiscono l’avocado, l’Italia ha il Sushiciliano.

A sperimentare e giocare con colori e ingredienti è un giovane ma talentuoso chef, Giovanni Grasso. Siciliano doc, dopo aver maturato innumerevoli esperienze formative all’estero, ha deciso di fare tesoro delle sue origini e mixarle con quanto portato a casa dall’esperienza fatta in Giappone. Grasso infatti ha lavorato presso “Sushiyoshi”, ristorante due Stelle Michelin sito ad Osaka. Dove ha collaborato con uno dei più grandi maestri del sushi, lo Chef Hiroki Nakanoue.

Il Giappone conquista le tavole italiane

Un viaggio il suo non solo fisico ma una vera e propria avventura multisensoriale che gli ha permesso di scoprire i segreti e il fascino del Giappone. Un Paese che merita di essere ammirato non solo sotto l’aspetto socio-culturale ma anche gastronomico. E, a quanto pare, ha molto in comune con la Sicilia, in primis per il rapporto privilegiato con il mare.

Una volta ritornato in Italia, lo chef ha fatto tappa a La Plage Resort. Una struttura idilliaca del gruppo Ragosta Hotels Collection sita a tu per tu con la spiaggia di Taormina. Giovanni qui riveste il ruolo di Executive Chef e lavora affiancato dai suoi collaboratori, il Sous Chef Giuseppe Pastura, Simone Spina e Marco Leotta. Un team giovane tutto under trenta.

La creatività è il suo biglietto da visita. Chef Grasso propone ricette care alla tradizione siciliana ma rivisitate con un tocco di fantasia. Tutto parte dall’amore per un piatto tipico: il tonno con cipolle. Ingredienti pronti a sposarsi con il riso, di cui esistono svariate tecniche di lavaggio, cottura e condimento.

Il risultato è un vero e proprio tripudio di colori e sapori eccellentemente accostati pronti a mandare in estati all’assaggio. “Gioco un po’ con i sapori rispettando però la tradizione insegnatami dal maestro” – rivela lo chef. Quella che propone ai suoi clienti non è una banale cena ma un’esperienza culinaria dal dolce profumo agli agrumi di Sicilia, prodotti tipici dell’agricoltura isolana.

Uno nessuno e centomila modi di dire sushi

La varietà dei piatti è ricca, tutto ruota intorno alla scelta dei ripieni, guarnizioni e condimenti. Un classico della cucina giapponese è il futomaki che, nella versione siciliana, rivede in chiave originale il classico rotolo grande di alga Nori con tonno fresco fatto a strisce al momento, cipolla rossa di Tropea tagliata alla julienne e cotta con aceto bianco e zucchero. Infine si aggiunge la scorza d’arancia grattugiata con l’apposita grattugia giapponese Oroshigane.

Il tutto può essere servito crudo, ma anche fritto, avvolgendo il rotolino prima in una panura di pane Panko per poi accompagnarlo con una speciale salsa siciliana, una riduzione di soia Mirin, sakè e arancia. Ingredienti che, tra loro, sono in grado di completarsi in gusto e colore.

L’hosomaki siciliano invece, il classico rotolino cilindrico, è farcito con il gambero rosso di Mazara del Vallo impreziosito dal limone Interdonato, IGP della provincia di Messina dal 2005.

Infine c’è il nigiri siciliano, ovvero un cuscinetto di riso completato da pesce in superficie e non solo. Chef Grasso, infatti, aggiunge l’ostrica pastorizzata in acqua di mare, scorza di verdello, limone tipico siciliano dal colore verde e dal sapore molto aspro, riduzione di soia, limone e zucchero.

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