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Mamme, quando il sogno è stare a casa

Persiste il modello ‘angelo del focolare’

Donna che pensa
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Mamme lavoratrici con figli under 18. Il 54% di loro preferirebbe stare a casa invece che lavorare

Anni di battaglie femministe hanno reso sicuramente le donne più libere di scegliersi destini diversi rispetto ai modelli dominanti. Come madri e come lavoratrici. E allora con più diritti tra le mani le donne decidono nella maggior parte dei casi di essere più mamme che carrieriste. Lo dice un nuovo studio Gallup basato su un campione di 323,500 adulti statunitensi. Secondo il rapporto, il 54% delle donne lavoratrici con un figlio under 18,preferirebbe stare a casa piuttosto che lavorare. E lo farebbe proprio per mettere al primo posto la cura dei figli. Ma, si chiede lo studio, si tratta di una scelta ‘naturale’ o esistono fattori che complicando la conciliazione della famiglia e del lavoro, fanno apparire questa opzione come l’unica possibile? Vediamo i numeri.

Il rapporto

Del bacino preso in esame dal rapporto, il 40% delle donne lavoratrici affermerebbe che preferirebbe lavorare fuori di casa. Delle donne senza figli, il 70% invece preferirebbe lavorare fuori casa piuttosto che a casa. I due dati rivelano l’importanza dei figli nella scelta delle priorità personali. Sono infatti circa 30 i punti di differenza tra i due gruppi: lavoratrici con figli e lavoratrici senza figli. “Le donne lavoratrici – incuranti delle preferenze lavorative relative al tipo di impiego – vogliono le stesse cose dall’azienda per la quale lavorano”, afferma il report. “Vogliono essere capaci di prendersi cura dei loro bambini e di loro stesse e prendersi cura delle loro carriere per quanto a lungo lo consentono fattori come talento e ambizione”. Una prospettiva del tutto ragionevole per le donne.

Cultura discriminante sul posto di lavoro

Tuttavia, persiste ancora una cultura discriminante all’interno delle aziende che frena questa visione. Anche se le politiche aziendali sono migliorate, con un aumento della flessibilità per malattia o ore di lavoro, esistono ancora tante discriminazioni. Le donne mamme, quando messe in una posizione di comando, sono ancora viste come meno efficienti delle donne non mamme. Soprattutto, il fattore di valutazione del grado di efficienza sul posto di lavoro rimane ancora quello del tempo speso in ufficio piuttosto che il raggiungimento dei risultati, Questa cultura aziendale ancora molto discriminante nei confronti delle donne mamme, potrebbe in parte spiegare la difficoltà della madri lavoratrici nel conciliare famiglia e carriera. Facendo venire voglia di stare più a casa e rinunciare così ad alcuni aspetti importanti della vita lavorativa.

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