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Come scegliere una maglia di cashmere

Morbida e calda ma anche molto delicata. Ecco i segreti per riconoscere, lavare e conservare questa preziosa fibra

Cashmere
Courtesy of©narcisa/iStock

Arriva il primo freddo e via al cambio di stagione. La temperatura scende e tutto quello di cui si ha voglia è un caldo e morbido abbraccio. Una delle scelte più gettonate è il cashmere. Parliamo di una fibra tessile naturale, piuttosto pregiata, che si ottiene dal vello della Capra hircus, specie tipica delle regioni montane dell’Asia Centrale.

Cashmere: perle di saggezza

Come si riconosce il cashmere di qualità? Toccandolo è possibile avere una maggiore percezione ma, in realtà, esiste un modo infallibile. Secondo Karl Spilhaus, presidente del Cashmere e Camel Hair Manufacturers Institute, basta fare un semplice test. Si stringe il maglione in un pugno per poi lasciatelo andare et voilà, dovrebbe tornare in vita.

Un buon prodotto avrà un loft inconfondibile. Evitate i maglioni ruvidi al tatto con fibre sporgenti, che denunciano dall’espetto un pilling eccessivo a causa delle fibre corte e di qualità inferiore“- dichiara Karl.

Ebbene sì perché tutto sta nella lunghezza della fibra e nel suo spessore: più è lunga più il capo è pregiato.

Come si lava

Cosa fare per non rovinare, nel tempo, un capo di cashmere? Per renderlo bello ed eterno, o quasi, è preferibile lavarlo a mano avvalendosi di un detersivo specifico per lana e seta. E’ inoltre possibile aggiungere qualche goccia di aceto bianco al momento del risciacquo per fare risplendere il tessuto. Se si opta per la lavatrice, si deve azionare un programma breve per delicati (30°). La centrifuga può essere fatta solo a bassa intensità, 400 giri al massimo, onde evitare l’infeltrimento.

Attenzione a come viene asciugato. Mai lasciare un pullover sull’attaccapanni quando è ancora umido: si deforma. Va sempre steso in modo orizzontale, lontano da fonti di calore, tra due o più asciugamani per eliminare l’eccesso di acqua.

Occhio al peeling

Essendo un tessuto pregiato, il cashmere non tende a produrre quei pallini (fenomeno detto pilling) che, di solito, si vedono sui capi di lana normale. La presenza di questi elementi non è però indice di bassa qualità bensì una caratteristica della fibra; dopo i primi lavaggi infatti tende ad esaurirsi. Mai avere paura dell’acqua, anzi. Onde evitare spiacevoli sorprese, è possibile utilizzare un apposito pettinino con cui trattare i maglioni e farli sembrare sempre nuovi, anche dopo molto tempo.

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