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Salmonella: il rischio nell’insalata in busta

L’allarme arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Applied and Environmental Microbiology. I consigli perevitare pericolose infezioni

reparto supermercato. Insalata in busta rischio salmonella
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Un semplice gesto e l’insalata è nel piatto. Già tagliata, già lavata, solo da condire e mangiare. È la “comodità” delle verdure pronte in busta, tanto amate da chi non ha tempo da passare in cucina. E dunque dalla maggior parte delle persone. Ma la comodità presenta i suoi rischi. Uno studio pubblicato sulla rivista Applied and Environmental Microbiology ha dimostrato che il taglio delle foglie favorisce la crescita del batterio salmonella. E la salmonella causa gravi infezioni intestinali.

Salmonella. Lo studio

La salmonella crescerebbe fino a 2400 volte in più per via del liquido rilasciato normalmente dalle foglie quando vengono recise. È questo liquido che aiuta il batterio ad attaccarsi sia alle foglie che alla confezione di plastica. I microbiologi della University of Leicester hanno studiato la crescita di salmonella su tanti tipi di insalata in busta. Dall’osservazione è emerso il “fenomenale” sviluppo del batterio in presenza del liquido rilasciato dalle foglie. Se la salmonella si sviluppa nella busta non c’è alcun modo di eliminarla e questo può essere molto pericoloso per l’uomo.

La replica

Secondo le norme italiane del 2015, i produttori devono garantire la sicurezza della confezione e del suo contenuto. Le buste di insalata devono essere mantenute sempre al fresco al supermercato. A una temperatura di 8° C. E le verdure, prima di essere imbustate, devono essere lavate con acqua potabile e sistemi tecnologici avanzati. Solo in questo modo, il pericolo salmonella può essere scongiurato.

AIIPA IV Gamma, Gruppo attivo all’interno dell’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari per rappresentare le imprese che operano nel settore della IV Gamma, vuole rassicurare i consumatori. Sul piano igienico, la qualità e la sicurezza degli ortofrutticoli di IV gamma vengono preservate attraverso lavaggio e asciugatura accurati. Il lavaggio, per il quale la normativa nazionale prevede almeno due vasche a ricambio continuo di acqua, avviene con acqua potabile e attraverso sistemi tecnologici avanzati che – a differenza del lavaggio domestico – garantiscono un prodotto sicuro e conforme a legge. È per questo motivo che il Ministero della Salute consente di commercializzare il prodotto come “lavato e pronto al consumo”.

I consigli

Gli studiosi offrono consigli per evitare il rischio di salmonella. Se si vuole comprare l’insalata in busta, è necessario consumarla il prima possibile. Gli esemplari di salmonella possono duplicarsi velocemente e comportare causa di infezione all’apparato digerente e intestinale. Scegliere produttori e distributori affidabili che indicano sulla confezione oltre alla data di scadenza, quella di raccolta e confezionamento e descrivono il sistema di produzione. Oltre a consumare l’insalata entro 3-4 giorni dal confezionamento, bisogna tener conto che la scadenza viene fissata dopo 7 giorni d’inverno e 5 d’estate.