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Gli stereotipi femminili sono causati dalle donne

Dalla cura dei figli ai lavori domestici: dove inizia il lavoro di lui e dove finisce quello di lei? A volte il confine è solo mentale…

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Alle donne la cura della casa e dei figli. Agli uomini attenzione al lavoro e alle problematiche tecniche e casalinghe. Un loop che si ripete di generazione in generazione. A base di stereotipi e di luoghi comuni. E da cui è difficile uscire. Alla fine in amore e in casa i ruoli prefissati si perpetrano e si autodeterminano.

Lo rivela l’indagine dell’Osservatorio Cera di Cupra. Questa richiedeva la narrazione di una storia immaginaria i cui protagonisti, un uomo e una donna, vivono le fasi della vita. Le risposte alle domande formulate dai ricercatori hanno dimostrato quali parti della nostra quotidianità sono “rosa” e quali “blu”. E quali costituiscano invece una mentalità condivisa, senza distinzione di sesso.

La professione più menzionata al femminile riguarda l’impiegata e l’insegnante.

E ciò è concordato dal 40 per cento degli intervistati. La percentuale di risposte, invece, che attribuisce alla donna un lavoro più nuovo come imprenditrice, medico, informatica, è molto bassa. In verità è più bassa nel campione femminile che in quello maschile.

Circa il matrimonio, è emerso che il desiderio di sposarsi per realizzare una famiglia tradizionale e stabile, è attribuito alla donna, sia dal 52,8% degli uomini, sia dal 43,4% delle donne. La scelta dell’uomo deliberata dal 49,2% delle donne e dal 53,6% degli uomini, propende per la convivenza.

Piena convergenza nei confronti della vita domestica.

Gli intervistati di entrambi i sessi, infatti, credono nella collaborazione per lo svolgimento dei lavori domestici. L’eccezione viene presentata per lo stirare, riconosciuta quale prerogativa delle mogli. Per maggiore chiarezza, quest’ultima conclusione emerge più dal campione femminile, con il 76,5% anziché da quello maschile che ha registrato il 69,5%.

Che il marito possa fare il casalingo, cioè occuparsi da solo delle faccende domestiche, non rientra nella probabilità. Certo, chi ne sottolinea l’improbabilità, sono sempre in numero maggiore le donne. Circa la cura dei figli, solo il 6 per cento del campione femminile accetta che il compagno possa prendersi una pausa dal lavoro per accudirli. Il campione maschile ha registrato, a tal proposito, il 14,3 per cento. La convinzione che la cura dei più piccoli debba essere affidata alla mamma è stata espressa dal 36,1 per cento degli uomini intervistati e dal 41,2 per cento delle donne.

All’interrogativo su quali potranno essere gli interessi dei figli, sia gli uomini, sia le donne concordano. Quindi hobby femminili per la figlia, come danza, disegno, bellezza. E per il figlio tecnologia, calcio, arti marziali. Le generazioni future erediteranno, pertanto, gli attuali stereotipi di genere.

A conclusione, risulta evidente che sono le stesse donne italiane a non voler affidare ai compagni la cura della casa e dei figli. Ma, la parità di ruoli e di opportunità se non si concepisce ancora in famiglia, è difficile pensarla pronta a propagarsi per l’intera società. Sembra, proprio, che gli ostacoli principali siano i pregiudizi. Radicati nella mente sia degli uomini ed anche, e a volte addirittura di più, nelle donne.

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