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Il 2017 sarà l’anno della Vagina economy

Il futuro dei sex toys è sempre più declinato al femminile: saranno le donne a guidare la rivoluzione

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I sex toys del futuro saranno sempre più ‘rosa’. Pensati per donne. Ma anche progettati dalle donne. A partire dal 2017, l’anno della “ Vagina economy”. Secondo la Jwt Intelligence Agency, infatti, i segnali dell’ascesa della “vagina-nomics” – così ribattezzata – sono ormai evidenti, come nel caso del successo degli stimolatori del ‘punto G’.

Questa rivoluzione sarà guidata proprio dalle donne che progettano sex toys. Lucie Greene, direttore dell’Innovation Group del Jwt, spiega come l’ex sesso debole stia ormai infrangendo quello che era visto come un tabù. Finalmente.

E sostiene: “Le donne parlano della loro vagina come mai prima d’ora”.

La dimostrazione lampante è il caso di Stephanie Berman. Lei è l’ideatrice del PopDildo eiaculante. Che è stato progettato per aiutare le coppie dello stesso sesso e le donne con problemi di fertilità. Ha creato il PopDildo per proporre un’alternativa all’uso della siringa o della pipetta per l’inseminazione. E così sua moglie è rimasta incinta dopo due tentativi. “Ero sbalordita, scioccata. In quel momento ho capito di aver creato qualcosa che funzionava e poteva aiutare potenzialmente così tante persone”, ha detto all’Independent.

“Fino a poco tempo fa, i sex toys mancavano completamente dell’estetica e della sofisticazione che consente alle donne di sentirsi a proprio agio con il piacere”, ha spiegato invece Ti Chang, designer che ha una azienda di sex toys. “Il mio obiettivo – ha aggiunto – è far aprire le donne a parlare di sessualità e piacere”.

C’è poi chi, come Alexandra Fine e Janet Lieberman, le creatrici dello stimolatore di clitoride Eva e Fin, parte da “un’evidenza”. Le donne sono 4 volte più propense rispetto agli uomini a dire che il sesso “non è sempre piacevole”. E così hanno deciso di progettare sex toys diversi. Che rendano il sesso “il migliore possibile”. Almeno per le donne.

La rivoluzione della “vagina-economy” sarà quindi guidata da donne. E che donne. “Questo settore è un grande esempio di prodotti commercializzati per donne ma non realmente progettati per loro”, ha argomentato Ti Chang. “Il settore è stato dominato dagli uomini. E i prodotti riflettono un approccio uomo-centrico”.

Le fa eco Stephanie Berman. E aggiunge.

“Non dico che tutti gli uomini non capiscono l’anatomia della donna, ma chi conosce una vagina meglio di chi ne ha una?”.

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