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Cosmetici e trucchi: come leggere le etichette

Trucchi, creme, detergenti etc. contengono un ricco bagaglio di informazioni, basta saperle decodificare. Ecco come divenire consumatori consapevoli

cosmetici e trucchi
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DI COSA SONO FATTI COSMETICI E TRUCCHI?

Siliconi, parabeni, alluminio, profumi, sono tanti gli ingredienti chimici presenti nei cosmetici e trucchi. O almeno in molti di quelli disponibili in commercio. Sì perché, nonostante il grande successo del biologico, molti brand continuano a produrli. E spesso si tratta anche di marchi noti e celebri, grandi multinazionali. Questo non significa che tali prodotti siano sempre dannosi. Sono però di certo diversi da quelli totalmente naturali.

PRODOTTI CHIMICI NEI COSMETICI E TRUCCHI

Non è detto che i prodotti chimici presenti nei cosmetici e trucchi debbano essere demonizzati sotto ogni profilo. Ad esempio, i siliconi contenuti in alcuni fondotinta, garantiscono un effetto ottimo. Spesso migliore di altri prodotti di origine naturale. Non c’è dunque da meravigliarsi che per uso professionale vengano preferiti. In generale, le sostanze sintetiche assicurano un effetto più immediato. D’altra parte possono essere mal tollerate da soggetti allergici ed avere in alcuni casi anche qualche controindicazione.

PERCHE’ SCEGLIERE COSMETICI E TRUCCHI NATURALI

I cosmetici e trucchi naturali sfruttano invece le proprietà di ingredienti di origine naturale e vegetale. Esistono tuttavia quelli 100% naturali e quelli che lo sono solo parzialmente. Quelli ecologici (composti cioè da sostanze ecosostenibili per l’ambiente). E quelli biologici, ovvero composti da sostanze provenienti da agricoltura biologica. Solitamente i prodotti che non hanno subito processi chimici vengono indicati con il loro nome botanico in latino. Al contrario, le sostanze sintetiche sono spesso scritte in lingua inglese.

La nomenclatura e i coloranti

Attenzione al nome. Se sono indicati con il nome botanico in latino si tratta di ingredienti di origine vegetale che non hanno subito processi chimici mentre, le scritte in inglese, indentificano ingredienti chimici o quelli naturali modificati chimicamente. Veniamo ai coloranti. Sono facilmente identificabili in quanto sono indicati con la sigla CI (Colour Index) seguita da un codice identificativo a 5 cifre che ne indica la tonalità prescelta.

Occhio ai profumi!

Quando si legge “profumo”, “parfum”, “aroma” è bene stare in guardia. Esistono 26 sostanze, sintetiche o naturali, individuate dal Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore dell’Unione Europea dalle grandi potenzialità allergizzanti. E’ necessario dunque indicarle sull’etichetta se presenti in quantità superiori alle soglie limite. Di cosa parliamo? Oli essenziali, estratti e acque aromatiche che contengono, ad esempio, Limonene, Cinnamyl alcohol, Amyl cinnamal etc. Il rischio? Potrebbero provocare reazioni allergiche ai soggetti predisposti.

L’importanza dell’Inci

Per destreggiarsi nel mondo della cosmesi, bisognerebbe in primo luogo imparare a leggere l’INCI dei prodotti. L’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ci consente infatti di sapere cosa contiene ogni prodotto. In particolare conoscere l’origine degli ingredienti e la loro composizione. Per decifrare correttamente i nomi, oltre a documentarsi, è possibile scaricare diverse app. Applicazioni adatte allo scopo, facili, intuitive ed assolutamente affidabili. Se siamo sostenitrici dei prodotti bio e naturali, dovremo controllare, infine che siano presenti sul prodotto apposite certificazioni come, ad esempio, il marchio ECOCERT o ICEA.

Siti amici per non sbagliare

Tutti coloro che si sentono in difficoltà, ma intendono fare scelte consapevoli, possono avvalersi di piccoli aiuti. Il sito Biotiful offre al consumatore tutti gli strumenti necessari per valutare un determinato prodotto e aumentare la propria consapevolezza.

Come funziona? Basta scannerizzare il codice a barre del cosmetico e sarà così possibile valutare l’INCI con un voto da 1 a 5. Molto utile anche il Biodizionario realizzato dal chimico industriale Fabrizio Zago. A seconda del nome dell’ingrediente inserito, nel sito compariranno dei pallini colorati, ora rossi ora verdi ora arancioni, che ne indicano la pericolosità

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