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Nel 2050 mangeremo soltanto insetti?

Gli insetti copriranno un ruolo fondamentale. Ma le nostre tavole si arricchiranno anche di alghe, carne di capra e frattaglie…

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Secondo la FAO la produzione alimentare dovrà aumentare del 70 % entro il 2050, per poter servire una popolazione che si aggirerebbe attorno ai nove miliardi di individui. Che saliranno a circa 11 entro fine secolo. E’ per questo che si stanno studiando nuovi modi per nutrire uomini e animali e assicurare così il giusto apporto di proteine. Il problema è “come”. Ebbene, saranno gli insetti il cibo del futuro.

Già largamente consumati nei paesi asiatici, gli insetti sono molto nutrienti.

E per quanto a noi europei sfuggano queste dinamiche gastronomiche, oggi almeno 2 miliardi di persone mangiano insetti. In Africa, Asia e America centrale. Anche nella Bibbia, oltre al miele selvatico, si narra di locuste e cavallette come cibo.

Ragioniamo: mangiamo le lumache e i crostacei, perché non i grilli o gli scarafaggi? Questione culturale, ovviamente. Eppure tanti cibi nostrani utilizzano ingredienti “discutibili”. Nel formaggio casu fràzigu ci sono insetti e larve di mosca. E nel Friuli, fino a poco tempo fa, si consumavano abitualmente cavallette, lepidotteri e bombi selvatici.

Tra gli altri alimenti nutrienti che potranno presto invadere le nostre tavole troviamo le alghe rosse, il cui sapore si dice rimandi a quello del bacon. O le Bacche di Goji, ricche di vitamine e minerali. Ottima anche la pasta con fagioli neri, ricca di proteine e fibre. Dolci le Fave di cacao crudo, che contengono ferro, magnesio e fibre. Per gli amanti della carne, c’è il pesce Talapia e la carne di capra. Quest’ultima con più ferro e meno grassi rispetto ad altri tipi. E poi le frattaglie, ricche di omega-3, e il brodo di ossa, con vitamine e minerali essenziali.

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