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Inquinamento acustico: occhio alle orecchie

Chi vive in città è sottoposto a elevati livelli di rumore: il rischio è quello di ritrovarsi a fare i conti con disturbi e danni all’apparato uditivo

Inquinamento acustico
courtesy-of©VladimirFLoyd/iStock

Vivere in città, spesso, mette a dura prova. E non solo per lo smog. Quando si parla di inquinamento acustico si fa riferimento alle mille e una torture a cui vengono sottoposte le nostre orecchie, quotidianamente, a causa degli alti livelli di rumore. Il discorso non è da prendere sotto gamba. Uno studio pubblicato sul The Lancet ha rivelato che vivere in una metropoli rumorosa aumenterebbe il rischio di danneggiare l’udito del 64%.

Inquinamento acustico: attenzione ai rischi

Il rumore è misurato in decibel (dB). Come riporta il sito del quotidiano britannico “The Independent“, il decibel zero equivale praticamente al silenzio totale. Una conversazione normale, invece, corrisponde a circa 60dB. Se si sottopongono le orecchie, per un arco di tempo prolungato, a rumori superiori alla soglia di 85 dB senza indossare una protezione adeguata, la questione si fa pericolosa. Qualche esempio? Quando in strada c’è un cantiere in corso si possono raggiungere i 96dB mentre, in occasione di un festival musicale, si arriva tranquillamente a quota 110dB.

Nel Regno Unito, ad esempio, chiunque è esposto a livelli di rumore di 85 dB o più sul posto di lavoro, deve essere dotato di protezione uditiva. Non solo. Deve essere monitorato per verificare eventuali danni all’apparato uditivo.

Acufene e iperacusia: la minaccia

Quali sono gli effetti collaterali dell’inquinamento acustico? Tra i possibili disturbi uditivi figura l’acufene. L’infiammazione del nervo acustico può portare il paziente ad avvisare un fastidioso ronzio, o un fischio, che si ripete in maniera continuativa oppure occasionale. O ancora si può parlare dell’iperacusia, ovvero un’intolleranza ai suoni esterni. Entrambe queste condizioni possono essere debilitanti in quanto potrebbero alterare la qualità della vita dell’individuto portandolo anche alla depressione. Il discorso non riguarda solo l’ambiente di lavoro ma la vita di tutti i giorni. Le persone che sospettano di essere vittime dell’inquinamento acustico devono dunque rivolgersi all’audiologo per sottoporsi a un test.

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