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Miele: il più dolce amico del cuore e delle arterie

Il miele contiene uno zucchero naturale in grado di prevenire gli attacchi cardiaci

miele
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Sembra che ci sia un nuovo alimento da aggiungere alla lista dei cibi benefici per il nostro organismo. Per la gioia di molti si tratta del miele. In verità non è esattamente una novità che il delizioso nettare delle api sia un concentrato di proprietà. La notizia “fresca” è che il miele potrebbe essere considerato quasi un prodotto “salva vita”. Alle virtù ormai note, infatti, si dovrebbe aggiungere quella di prevenire gli attacchi cardiaci. Un dettaglio tutt’altro che trascurabile che potrebbe far aumentare di parecchio la già nutrita schiera dei suoi sostenitori. La scoperta arriva da uno studio effettuato dai ricercatori della Washington University. I risultati, pubblicati dal Daily Mail, si sono rivelati una piacevole sorpresa.

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In che modo il miele aiuta il cuore

Il responsabile di questa importante virtù del nettare delle api è uno zucchero naturale contenuto nel miele. Si chiama trealosio ed in base ai risultati dello studio condotto sembrerebbe essere in grado di attivare una proteina che stimola il sistema immunitario favorendo la pulizia delle arterie dai depositi che formano la cosiddetta placca arteriosa. Si tratta di un insieme di grassi, calcio, colesterolo ed altre sostanze che si accumulano nelle arterie limitandone l’elasticità. Tra le conseguenze più pericolose si annoverano l’aumento della pressione sanguigna, malattie cardiache e maggiore esposizione agli attacchi di cuore. Lo zucchero contenuto nel miele sarebbe in grado di favorire la produzione di macrofagi, le cellule deputate alla rimozione delle sostanze che formano la placca arteriosa.

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Lo studio della Washington University

Per analizzare gli effetti del trealosio i ricercatori, coordinati dal Dr. Babak Razani lo hanno somministrato a dei topi. Negli individui del campione a cui era stato iniettato o fatto ingerire si è riscontrata una riduzione della placca arteriosa. In particolare, la placca arteriosa nei topi trattati con il trealosio aveva un diametro di circa 0,25 millimetri. Quelli invece a cui non era stato somministrato presentavano placche di circa 0,35 millimetri. Ben il 30% in più. Il risultato sembra, dunque, non lasciare adito a dubbi. Il consumo di trealosio, contenuto anche in gamberi, funghi ed aragoste, fornisce un valido aiuto per le funzionalità cardiovascolari.

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