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Scelta del nome: e se poi non si associa con il volto?

Fonazione e immaginario sarebbero strettamente legati

Scelta del nome
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La scelta del nome è un tema delicato per le giovani mamme e per i giovani papà che si trovano a dover in anticipo disegnare l’identità del nascituro.

Sì perché in un nome ci sono tante cose. La forza della persona, l’estro, il carattere. Dal nome spesso evinciamo alcune caratteristiche dell’individuo.

Scelta del nome: ci sono nomi aguzzi e altri più morbidi

Secondo la psicologia tutto dipenderebbe dalla posizione dell’apparato di fonazione utilizzata per la pronuncia di uno o di un altro suono. A parlarne è un articolo di Psychology Today. Quando pronunciamo alcuni tipi di nome come ‘Bouba’ facciamo in modo che le labbra siano coinvolte. Questo sarebbe un tipo di suono associato a nomi morbidi. Ossia che replicano la stessa posizione dell’apparato di fonazione. Al contrario per un nome come Kiki, sarebbe coinvolta solamente la posizione di lingua e denti. A questo tipo di fonazione sarebbe associato un senso di durezza e assottigliamento.

E nel giudizio che ci facciamo degli altri, spesso prima di conoscerli a fondo, un ruolo importante sembra proprio averlo la corrispondenza del nome con il tipo di volto. Sia esso morbido o aguzzo. Ad indagare su questi legami sono stati i ricercatori David Barton e Jamin Halberstadt della Università di Otago in Nuova Zelanda.

Scelta del nome: lo studio

Gli studiosi hanno scoperto che le facce hanno diversi angoli di rotondità o assottigliamento. E che per questo alcuni nomi morbidi e altri più aguzzi possono risultare anomali su una faccia dai profili rotondi.

A quanti è capitato di pensare ad un nome in via del tutto immaginaria e alle caratteristiche fisiche associate ad esso e poi scoprire che il viso non era quello sperato? A molti. C’è un motivo però.

Barton e Halberstadt hanno scaricato diverse facce di uomo dai loro database. Tra di esse i ricercatori hanno selezionato alcune di stampo d passaporto. Ossia faccia neutra e stesso tipo di inquadratura. Poi hanno selezionato alcune caratteristiche comuni. Alcune avevano i profili angolati di Channing Tatum o du Matthew McConaughey; altri la morbidezza di Leonardo DiCaprio o Jonah Hill.

Poi è stato chiesto ad un gruppo di volontari di scegliere tra un gruppo di nomi, quello che trovavano più in linea con il volto. Dallo studio è emerso che i nomi ‘angolari’ e quelli ‘morbidi’ si associavano di più ai volti angolari e a quelli morbidi.

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