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Pedala che ti passa: fate largo ai mamil

Ma quali auto o moto. Per superare la crisi di mezza età si va in bicicletta. Bici costose e il desiderio di ritrovarsi: chi sono i mamil?

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Nei Paesi anglosassoni vengono definiti mamil, acronimo di middle age men in lycra. Neologismo coniato nel 2010 per scopi di marketing. E che letteralmente sta per: uomini di mezza età anni che indossano una maglietta in lycra. I mamil sono uomini tra i 35 e i 55 anni. Appassionati di bicicletta, attenti al look e alla qualità tecnica della propria attrezzattura. Scelgono bici costose e indossano maglie da ciclismo. In lycra. Che utilizzano per lunghe uscite in compagnia di altri mamil. Una passione che sfocia spesso nell’ossessione, come riporta una ricerca del quotidiano britannico Dailymail. E che, nonostante la Brexit, è di grande attualità anche nel resto d’Europa.

A ben guardare i motivi che spingono queste persone a cimentarsi con lunghe sessioni di allenamenti in bici non puntano necessariamente alla ricerca della forma fisica. E nemmeno a dar sfogo allo spirito di competizione tipicamente maschile. E allora cosa spinge i mamil a dedicare tutto il loro tempo libero alla bici? E perché spendono così tanto in attrezzature (una bici semi professionale può costare oltre 3000 €)? E infine perché sono disposti a rinunciare al tempo che avrebbero potuto dedicare alla famiglia?

Mamil. Ma quale auto nuova. Meglio una bici

Secondo quanto riporta il newspaper inglese – che rilancia un articolo della rivista Qualitative Research in Sport, Exercise and Health – il problema è di natura psicologica. La classica crisi di mezza età, di cui molti uomini possono soffrire in questa fase della vita, genera meccanismi di sopravvivenza. Che sfociano nell’acquisto di una moto o un’auto nuova. Per guadagnare autostima e procurarsi delle autogratificazioni. In questo senso la bici è una scelta alternativa, decisamente più salutare e politically correct. E volendo sufficientemente costosa.

In realtà l’analisi della rivista inglese mette l’accento sulla visione green dei mamil 2.0. Che oltre ad un’azione terapeutica cercano anche un distacco dalla quotidianità e dalla città. La bici è spesso sinonimo di contatto con la natura, di scoperta di ambienti in grado di ristorare il corpo e l’anima. Per cui stare in bici consente di attivare una rigenerazione emotiva che aiuta a sostenere il ritmo della settimana di lavoro. Un risultato raggiungibile senza staccare la spina dal resto del mondo. Il mamil ama correre in compagnia. Per mantenere intatto il cameratismo maschile, senza necessariamente dover attivare una stressante competizione con gli altri.

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