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La paura tiene in vita il legame con il partner?

Tenere il compagno sul filo del rasoio assicura romanticismo e rapporto di coppia. Ma vivere nell’ansia può essere negativo. Lo studio

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La paura blocca e molto spesso non può essere controllata. E ora la scienza suggerisce che è anche uno dei modi per distruggere una storia. Insomma, il timore di essere lasciati rovina il romanticismo: parola di uno studio italiano.

Il romanticismo e la paura

Lo studio condotto da Giuseppe Pantaleo dell’Università Vita-Salute San Raffaele, è stato pubblicato su The Journal of Neuroscience. I ricercatori hanno chiesto a un gruppo di partecipanti di fornire informazioni di base su loro stessi e sulle dinamiche della loro relazione. Inoltre sono stati sottoposti a una serie di test con uno scopo ben preciso. Quello di analizzare la loro emotività e i loro comportamenti facendo credere che la storia in corso potesse finire.

E ancora, ai partecipanti è stato chiesto di dire quanto si sentissero impegnati nella relazione che stavano vivendo e come si sentissero nei confronti del partner. Dai risultati è emerso che romanticismo e coinvolgimento positivo di una relazione tendono a diminuire quando si prova l’ansia di essere lasciati.

Dati alla mano, la paura ci modifica portando a rovinare anche la più bella storia d’amore. L’autore dello studio spiega che “le relazioni in cui non ci si impegna, spesso tendono a finire. E la fine di una relazione può avere conseguenze negative come depressione, stress psicologico e riduzione della soddisfazione personale”.

Amore e paura nel nostro cervello

Lo studio, finanziato dalla Fondazione Cariplo e da Schroders Italy SIM, mostra che l’amigdala, il centro neurale della paura e dell’ansia, fa da centralino all’anticipazione del dolore.

I ricercatori del San Raffaele si sono concentrati sull’origine delle differenze individuali nell’avversione alle perdite. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, le hanno individuate in un complesso insieme di risposte cerebrali. Ne è emerso che il volume dell’amigdala di ciascun individuo regola le differenze nella propensione a cadere nella paura di prendere una decisione.

Questa struttura cerebrale è essenziale per le capacità di apprendere i pericoli, di riconoscerli e preparare l’organismo a una risposta adeguata. Prendere decisioni implica la capacità di prevedere le conseguenze di una scelta. E in genere, si propende per quella più vantaggiosa. Spesso però, le possibili perdite pesano più dei possibili guadagni. In ogni campo. E il nostro cervello sembra anticipare i sentimenti negativi, più che quelli positivi.

La paura di essere lasciati ci induce dunque a rifiutare il bello che può darci una storia. A eliminare il romanticismo che implica. E alla lunga a lasciare o farsi lasciare. I risultati di questo studio costituiscono inoltre un punto di partenza anche per capire la nostra propensione a correre rischi o a rimanere al sicuro.

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