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Body language: cosa è meglio evitare

In certi contesti alcuni gesti, tic, posture vengono naturali. Attenzione, potrebbero infastidire l’interlocutore

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Che il linguaggio del corpo sia un aspetto fondamentale di una conversazione oramai è assodato. Sono tanti gli studi che confermano il potere del body language. E sono diverse le indicazioni che gli esperti di comunicazione forniscono per fare una buona impressione. Ma quali sono, invece, le mosse, i gesti da non fare? Le posture da non assumere? Cosa evitare se non si vuole infastidire o indisporre l’interlocutore? Il Business Insider ha raccolto i risultati di diversi studi e ricerche sul tema, e ne ha tratto una lista.

Body language da evitare

Gesticolare finché si parla merita una riflessione a parte: è vero infatti che accompagnare le parole ai gesti aiuta a catturare l’attenzione del ‘pubblico’. Ma è altrettanto vero che farlo in modo teatrale, oppure con movimenti ‘strani’ (ci sono persone che ‘dirigono l’orchestra’ mentre parlano) può essere fastidioso. Muovere dita, mani, piedi, facendo lo stesso gesto, un ‘tic’, fa invece una pessima impressione. Trasmette un senso di nervosismo, ansia, insicurezza, ma anche di noia, che non aiuta il clima della conversazione, di qualsiasi genere essa sia. Ticchettare con le dita, agitare piedi e gambe, giocare con gli oggetti: meglio evitare. Tra i gesti nervosi più comuni c’è toccarsi continuamente i capelli, considerato sgradevole dall’interlocutore. E’ inoltre un ‘errore comunicativo’ dimenticarsi di sorridere. Il sorriso denota sicurezza, ma anche energia, positività. Altra cosa da non fare è eccedere nel contatto visivo, o, all’estremo opposto, evitarlo del tutto.

Per quanto riguarda la postura, una cosa da evitare è assumere una posizione aggressiva. Ovvero protendere sull’altro. Ma anche difensiva, come tenere le braccia incrociate sul petto. E’ vero, a volte lo si fa semplicemente perché non si sa come mettersi, ma fa sembrare a disagio, sospettosi, tesi. In ogni caso, meglio lasciare sempre le mani in vista. In tema postura, ricordiamo anche l’importanza di non stare rannicchiati, ingobbiti: oltre a far male alla schiena, fa apparire svogliati, insicuri. Un altro elemento a cui si pensa poco quando si parla di body language (e che non è facile cambiare, ma è bene fare una riflessione) è il modo di camminare. Trascinarsi è percepito come segno di poca sicurezza, di trasandatezza, persino di poca coordinazione.

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