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Camere separate: è questa la chiave della felicità?

Dormire in letti separati può essere assolutamente benefico nelle relazioni a lungo termine

camere separate
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Dormire in camere separate, e averne una terza ‘extra’ per quando si vuole stare insieme. Potrebbe essere la formula per una relazione sana e duratura. O almeno, una delle migliaia di risposte all’annosa questione: qual è il segreto di un matrimonio felice? C’è chi dice la gentilezza. Chi l’intesa tra le lenzuola. Chi indica il rispetto come componente fondamentale. Esperti (accademici e non) dibattono da sempre sul tema. Ma la formula ‘camere separate’ sembra tornare in maniera più ricorrente di altre. Ora, si mette l’apostrofo su un ulteriore aspetto: occorre che ce ne sia una terza per quando si ha voglia di stare insieme.

Camere separate per una vita insieme

Non è un concetto difficile da capire. Quando si dorme in camere separate si finisce per ‘colonizzare’ completamente ognuno il suo spazio. Se ce n’è una terza intonsa, che viene utilizzata solo come alcova, nessuno dei due partner avrà la sensazione di aver sconfinato, o di sentire il proprio spazio invaso. Sembra questa la formula adottata dai reali inglesi, e se immaginate che la Regina e il duca di Edimburgo sono sposati dal ’47, potrebbe davvero essere la chiave. Etichetta di palazzo a parte. Proprio la cugina di Elisabetta, Lady Pamela Hicks, afferma che l’upper class ha sempre dormito in camere separate, riporta il Telegraph. Che prosegue affermando come la scelta sia condivisa da Carlo e Camilla.

Abitudini da ricchi? Sebbene avere due o addirittura tre camere da letto implichi una casa abbastanza grande e quindi una certa disponibilità economica, anche molti esperti concordano sul fatto che avere più spazio per sé stessi non faccia male alla relazione, anzi. Secondo l’esperto del sonno Neil Stanley, avere camere separate è la soluzione ideale per dormire sereni. E si sa quanto il sonno sia influente sul benessere, sull’umore, sulla salute della persona. Il sonno, secondo l’esperto, non è una questione di coppia, ma individuale. E avere una terza camera in cui andare quando si ha voglia di andare insieme rende l’intimità ancora più esclusiva, in un certo senso eccitante. C’è chi non concorda, affermando che in questo modo si uccide la spontaneità del sesso, delle coccole, dell’intimità. Lo pensa ad esempio il terapista di coppia Gupreet Singh, sempre secondo il quotidiano britannico.

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