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In Veneto l’arte contemporanea rilegge le tradizioni

La mostra sarà aperta al pubblico dal 28 gennaio al Museo del Paesaggio di Torre di Mosto

Arte Contemporanea
Ufficio stampa Irene Guzman

Una rilettura attraverso l’arte contemporanea di alcuni aspetti dell’identità locale del Veneto Orientale. È questo lo scopo di Humus Interdisciplinary Residence che sta per giungere a conclusione con l’inaugurazione di un’interessante esposizione. Si tratta di “Il tesoro è sempre più grande di quello che hai stretto tra le mani”, una collettiva di arte contemporanea. La mostra sarà aperta al pubblico dal 28 gennaio al Museo del Paesaggio di Torre di Mosto. In esposizione i lavori degli artisti residenti Federica Landi , Victor Leguy, Pedro Vaz e Marco Maria Zanin.

Il progetto Humus Interdisciplinary Residence

In realtà Humus Interdisciplinary Residence è una piattaforma interdisciplinare. Lo scopo è quello della contaminazione tra il mondo dell’arte contemporanea e i territori “al margine”. Per territori al margine si intende quelli ancora estremamente legati al rapporto con l’agricoltura, le tradizioni del mondo contadino e il paesaggio. Grazie a un periodo immersivo passato nella zona rurale del Veneto orientale compresa tra i comuni di Torre di Mosto, Eraclea e Caorle, gli artisti hanno potuto operare una rilettura delle identità locali. Il mezzo è chiaramente l’arte che viene messa in dialogo con diverse discipline.

Arte Contemporanea
Federica Landi – Shell, 2017

L’arte contemporanea rilegge il territorio

I quattro autori presenteranno in mostra i lavori inediti realizzati nel corso della loro residenza. Il lavoro di Pedro Vaz, si è centrato sulla rappresentazione del fiume Livenza. Federica Landi, Victor Leguy e Marco Maria Zanin hanno, invece, deciso di focalizzarsi sulla rilettura del patrimonio di oggetti appartenenti al Museo della Civiltà Contadina. Gli artisti hanno, infatti, visto la piccola località di Sant’Anna di Boccafossa come una potenziale attrattiva per attività di educazione, turismo e ricerca.

Le opere in mostra

Nel percorso espositivo trovano, dunque, spazio una serie di fotografie di Federica Landi. Si prosegue poi con una installazione di Victor Leguy e una video installazione e due grandi pitture di Pedro Vaz. In esposizione anche le fotografie e le sculture di Marco Maria Zanin. Nel percorso trova spazio, inoltre, un’installazione collettiva. Quest’ultima è stata realizzata secondo il modello del deMuseo. Si tratta di un dispositivo che mira a ripensare l’idea tradizionale di museo inteso come ente conservativo statico. Il Museo diventa così un “organismo” dinamico dove le esperienze collettive sono il fondamento per raccogliere ed elaborare la storia e la memoria locale.

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