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Olio extravergine d’oliva, 5 cose fondamentali da sapere

Dalla qualità all’etichetta, dall’imballaggio alle denominazioni: ecco l’abc per valorizzarlo al meglio

TÜV Italia e olio extravergine d'oliva
TÜV Italia

Quando si parla di olio d’oliva, le principali aspettative dei consumatori riguardano l’origine garantita del prodotto e la sua qualità. Ma sono tante le cose che si ignorano. E che ci portano a sbagliarne il consumo. Gli esperti alimentari del laboratorio pH di TÜV Italia forniscono l’ABC per un olio extravergine sempre di alta qualità.

Tutto ciò che c’è da sapere sull’olio extravergine di oliva in sei paragrafi

La caratterizzazione – Innanzitutto la prima differenza. La più importante. L’olio extravergine d’oliva, ad esempio, deve essere ottenuto direttamente dalla spremitura delle olive eseguita esclusivamente con procedimenti meccanici. Il prodotto, inoltre, non deve essere esposto a temperature superiori ai 40°C. Gli oli d’oliva di questa categoria hanno un’acidità molto bassa (meno dello 0,8%). E non devono presentare difetti sensoriali. L’acidità dell’olio di oliva vergine, invece, è più alta (fino al 2%) e sono ammessi difetti sensoriali lievi.

Questioni di etichetta – L’etichetta deve fornire informazioni obbligatorie sulla categoria di qualità, origine, volume di riempimento, data di scadenza, produttore o imbottigliatore e distributore. Le informazioni relative al valore nutrizionale, il contenuto calorico e quelle riguardanti la salute devono essere conformi ai requisiti legali.

Anche l’imballaggio è importante – Sono preferibili i contenitori di vetro scuro. E le sostanze nutritive in esso contenute dall’ossidazione dovuta alla luce. Bottiglie di vetro o contenitori di metallo sono sempre preferibili alle bottiglie di plastica. Queste ultime vengono comunemente usate per oli di qualità inferiore.

Attenzione alle sigle – La legislazione comunitaria ammette diverse denominazioni: IGP “Indicazione geografica protetta” e la DOP “Denominazione d’origine protetta”. La prima garantisce che una fase della produzione dell’olio sia legata al territorio al quale si fa riferimento in etichetta. L’altra che tutto il processo produttivo (coltura, spremitura, imbottigliamento) si svolga entro un’area geografica delimitata a massima tutela della qualità per il consumatore.

La conservazione – E’ importante tenerlo lontano da fonti di luce e di calore. Tuttavia, in inverno, può capitare, che i componenti dell’olio d’oliva si cristallizzino togliendo fluidità al prodotto. Ciò avviene quando è stato immagazzinato in un ambiente troppo freddo (con temperature inferiori ai 6 – 8 °C). In questo caso basta riportare la bottiglia a temperatura ambiente.

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