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Il dating è slow, ecco le app dall'”andamento lento”

Va di moda l’approccio più lento, con meno possibilità di match e di incontri. Così ci si focalizza meglio su qualcuno…

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Dallo slow al fast. E poi di nuovo slow. All’inizio c’erano solo alcune pagine sul televideo e quegli annunci (tristissimi) sui giornali. Negli anni Novanta sbarcano le chat di internet, infinite, spesso senza foto, con quel modem che lanciava rumori che sembravano rivolti agli ufo. Poi a metà anni Duemila l’arrivo di Messenger di Msn. Con la possibilità di rapporti sempre più personali. Seppur con quei trilli fastidiosissimi. E poi lo sbarco di Tinder (per gli etero) e Grindr (per gli omo): app dal rimorchio facile, quasi immediato.

Oggi, invece, la nuova moda è il rimorchio lento. E gli strumenti per i single, soprattuto app per smartphone, hanno una nuova parola d’ordine. Slow. A partire da Once, che invia agli utenti solo una segnalazione ogni giorno. Rispondete ad alcune domande sulle vostre preferenze in un compagno e valutate l’attrattiva delle diverse immagini del profilo. Poi l’algoritmo prenderà il sopravvento. Da quel momento si hanno 24 ore per decidere se l’interesse c’è. O meno.

Ma c’è anche il Coffee Meets Bagel. Il funzionamento è semplicissimo. Gli uomini ricevono fino a 21 suggerimenti ogni giorno e selezionano le persone che preferiscono. L’app sceglie quindi le preferenze comuni. The League, invece, è un’app di incontri ben più selettiva. Che riguarda i giovani professionisti più ambiziosi. E l’accesso è possibile solo collegandosi al profilo Linkedin. Per questa app, cinque i possibili date al giorno.

Poi c’è l’App Happn. Questa ti permette di vedere le persone con le quali ti sei imbattuto. Geograficamente parlando. Per gli utenti solo dieci possibilità di dire “Hi” a un altro utente al giorno.

L’approccio col dating? Meglio “slow”: ecco perché…

Helen Fisher, antropologa biologica e chief scientific officer di Match.com, ha notato qualcosa di molto interessante. Secondo lei il problema più grande delle app di appuntamenti, in generale, è il “sovraccarico cognitivo”. Aggiungendo che “il cervello non è adatto per scegliere tra centinaia o migliaia di alternative”. Fisher consiglia alle persone di fermarsi quando hanno colpito nove affinità e prendere in considerazione quelle.

 

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