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Intestino irritabile, a rischio l’uso di aglio e cipolla

Aglio e cipolla rivestono un ruolo chiave nella cucina mediterranea, ma sono a rischio nella dieta di chi soffre di intestino irritabile

aglio e cipolla
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AGLIO E CIPOLLA NELLA CUCINA MEDITERRANEA

Le benefiche virtù di aglio e cipolla sono decantate da medici e nutrizionisti, che ne raccomandano l’uso nella cucina quotidiana. Non che in Italia ce ne sia bisogno, poiché nella dieta mediterranea hanno già un posto d’onore. Immaginate un sugo al pomodoro senza un soffritto di cipolla o un piatto di pesce senza aglio? Probabilmente no. Per la maggior parte di noi rinunciare a questi due alimenti significherebbe mangiare piatti insipidi.

AGLIO E CIPOLLA A RISCHIO INTOLLERANZE

Fino a pochi anni fa chi parlava di intolleranze veniva spesso preso poco sul serio. Si credeva che fossero malattie immaginarie o esagerazione di banali sintomi di malessere generale. In realtà, con il passare del tempo, le ricerche e le analisi più approfondite, ci si è resi conto che le intolleranze ad alcuni alimenti esistono, eccome. Anche l’IBS, ovvero la sindrome dell’intestino irritabile, è ad oggi considerata a tutti gli effetti una patologia. E’ sicuramente una condizione clinica ancora da indagare e da chiarire sulle cause e meccanismi. Ma di sicuro si tratta di una malattia tutt’altro che immaginaria che compromette la qualità della vita di chi ne soffre.

SINTOMI E POSSIBILI CAUSE DELLA IBS

I principali sintomi della sindrome dell’intestino irritabile sono dolori addominali, gonfiore, diarrea o stipsi. Le cause, nonostante la ricerca italiana sia all’avanguardia in questo settore, non sono note. Sicuramente le alterazioni del microbiota intestinale e lo stress che influisce sulle relazioni tra intestino e cervello giocano un ruolo di primo piano. Si stima che a soffrirne sia una vasta fascia della popolazione, che va dal 20 al 40%. Tra questi, un terzo circa sono donne, che quindi risultano più colpite dalla patologia rispetto agli uomini.

MODIFICARE LA DIETA PER CURARE L’IBS

A seconda della gravità dei sintomi, l’IBS può essere trattata con dei farmaci o anche solo con una modifica della dieta. L’alimentazione può infatti fare la differenza poiché si tratta di un disturbo intestinale. Per chi soffre, ad esempio, di stipsi, sarà utile introdurre dei cibi ricchi di fibre. E’ stata inoltre proposta una dieta chiamata ‘low-FODMAPs’ che esclude inizialmente tutti gli oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi fermentabili e i polioli. Questi composti sono presenti in moltissimi alimenti, fra i quali appunto ci sono anche aglio e cipolla, carboidrati, mele, pere e fagioli. Questa dieta prevede una prima esclusione di questi cibi ritenuti dannosi per chi soffre di intestino irritabile. Sotto il controllo del medico e nutrizionista, tuttavia, si possono pian piano reintrodurre, previa verifica che non si tratti di una vera e propria intolleranza cronica a tali alimenti.

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