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Cosa intendono le italiane per ‘stile di vita sano’?

Percezioni e convinzioni delle donne italiane sul vivere sano. I dati di un sondaggio

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Si fa presto a dire ‘faccio una vita sana’. Ma cosa significa? Quali aspetti dello stile di vita sano vengono contemplati dagli italiani? Anzi, per la precisione, dalle italiane? Se lo è chiesto l’Osservatorio QVC con l’intento di capire i trend e le abitudini dei consumatori e delle utenti della piattaforma multimediale. Ne è nato un sondaggio, condotto in collaborazione con Human Highway, sul tema dell’Healthy Living, ovvero del vivere sano. Scopriamo qual è la percezione delle donne italiane e quali le loro abitudini rispetto al concetto di vita sana.

La vita sana delle donne italiane

Mens sana in corpore sano’ dice la locuzione latina. Ma da dove si comincia? La ricerca si è basata su un campione di donne residenti sul territorio nazionale. Un campione rappresentativo di quel segmento di popolazione che si connette alla rete con regolarità. Emerge per prima cosa che lo stare bene e in salute è collegato allo svolgere attività fisica. Lo pensa il 47% delle partecipanti al sondaggio. Mentre per il 32% significa prendersi cura di sé in senso ampio. Ovvero avere ritmi di vita equilibrati, evitare le fonti di stress, e non necessariamente fare sport. Il restante 21% associa il benessere all’alimentazione, intesa come ricerca di cibi sani e genuini. In generale i comportamenti ritenuti importanti per una vita sana sono stare attente all’alimentazione in primis. Dormire bene. Evitare fumo e alcol. Ma anche evitare le situazioni stressanti. E vivere il più possibile in modo sostenibile.

Chi, come, dove

La percezione dello ‘stile di vita sano’ cambia tuttavia in base alla fascia d’età. Fra i 18 e i 34 anni le componenti bellezza, relazione e divertimento hanno un peso maggiore. Tra i 35 e i 54 le donne si focalizzano soprattutto sul mantenimento della forma fisica. Oltre questa fascia di età, l’healthy living viene associato all’equilibrio psicofisico, alla buona salute e a un ritorno alla natura. In ogni caso, la fascia fra i 45 e 54 anni rappresenta mediamente l’età in cui le donne tendono a modificare le proprie abitudini, a favore del benessere. In base all’età (e, a quanto pare, anche alla geografia) cambiano i comportamenti e le strategie messe in atto per vivere sano. Assumere integratori vitaminici è più comune fra i 45 e i 64 anni. Essere attente alla sostenibilità, invece, un’abitudine delle trentenni. Nelle regioni del centro-nord si fa più attenzione all’alimentazione e all’attività fisica, si limita l’uso di tabacco e alcolici, si frequentano più spesso i centri benessere. Nelle aree del sud e nelle isole si dà più peso all’evitare situazioni stressanti. La necessità di condurre una vita a contatto con la natura è preponderante nelle zone del nord est.

Le abitudini ‘sane’ si sono intensificate rispetto a una decade fa, segno che la sensibilità e la consapevolezza sul tema sono aumentati. Ma la popolazione femminile che ha realmente adottato i comportamenti salutisti sono solo l’11.9%. Si tratta di donne di età compresa tra i 35 e 44 anni, con un titolo di studio e una capacità di spesa elevata, residenti nei centri di medio-piccole dimensioni o nei grandi centri urbani. All’opposto troviamo le “indifferenti”, con una quota del 15,1%, per le quali la vita salutare non rappresenta un tema rilevante. Si tratta di giovani donne con istruzione e reddito bassi.

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