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Essere buoni fa male al portafoglio, ecco perché

I cuori d’oro in ufficio hanno spesso una vita difficile

Essere buoni
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Essere buoni non è un atteggiamento e un’attitudine capace di far fare carriera. E quindi i tanti cuori d’argento e d’oro farebbero meglio a svegliarsi e a concepire l’ufficio come un posto dove lasciare da parte le passioni e gli ideali.

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Secondo un articolo del Daily Mail le persone gentili e buone sul lavoro avrebbero il doppio della possibilità di finire in bancarotta. Spesso sono anche più cooperativi e per questo purtroppo anche più manipolabili. Inoltre sarebbero soggetti che di sovente rimangono poco focalizzati sul ritorno economico rispetto ai loro rivali sul lavoro.

Tutte caratteristiche che anche secondo la scienza porterebbero a numerosi svantaggi dal punto di vista della carriera.

Essere buoni sul lavoro è un male: ecco perché

L’obiettivo di una ricerca sul tema è collegate la bontà d’animo alle entrate economiche.

Il Professore Sandra Matz, della Columbia Business School ha detto: ‘Ricerche precedenti hanno attestato che la gentilezza e la piacevolezza sono elementi che influenzano negativamente le entrate economiche’.

Dopo aver analizzato dati riguardanti circa 3 milioni di persone, i ricercatori hanno concluso che chi è ‘buono’ pensa meno ai ‘soldi’.

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology. La ricerca ha tenuto conto di diversi dati raccolti nel corso degli ultimi 25 anni.

‘Essere buoni e fiduciosi ha purtroppo un costo. Specialmente per chi non può compensare con altre doti’.

Insomma è vero che le qualità di un animo buono non hanno un prezzo ma è anche vero che chi punta tutto sulle relazioni umane può soffrire mancanze economiche.

Fare carriera spesso significa ragionare in maniera strategica; magari dicendo anche qualche no.

Insomma senza diventare ‘scorretti’ forse è meglio farsi ‘furbi’. E così riservare la generosità ad altri ambiti della vita. Magari la bontà paga più in ambiti privati. Poi ovviamente ognuno è libero di fissare da sé i propri obiettivi esistenziali.

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