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Le signore del design

Nel mondo del design spicca un’importante ridda di nomi femminili: le progettiste più in voga

Designer Front
 Carl Bengtsson

Sono tante, sono geniali, sono creative e riempiono il nostro quotidiano di bellezza. Le designer di sesso femminile non sono mai mancate nella storia della progettazione (almeno da quando l’emancipazione ha permesso loro di affacciarsi al mondo del lavoro), ma oggi sono divenute un vero esercito di creative che riscuote successi in lungo e in largo. Chi sono i nomi femminili del design più in voga del momento, e cosa ne caratterizza il successo?

Patricia Urquiola. Innegabilmente la designer del momento, la rock star della progettazione al femminile, Patricia Urquiola è di origine spagnola ma ha scelto Milano come patria adottiva. I grandi del disegno industriale italiano (Munari, i fratelli Castiglioni) sono la sua ispirazione, il comfort e l’estetica i suoi obbiettivi, che ha conseguito collaborando con aziende come Moroso, il cui sodalizio ha creato un vero e proprio nuovo modo di concepire le sedute, flessibile e informale. Tra le aziende che hanno il privilegio di avvalersi della sua creatività, Kettal, Kartell, Alessi, Molteni, Flos, Foscarini, Driade e molti altri. Alcuni suoi pezzi sono già un classico.

Paola Navone. Un’icona del design italiano, una sorta di istituzione. Al suo nome si associa uno dei movimenti più importanti della storia della creatività italiana, Alchimia, avanguardia del design anni ’70. Fa parte della squadra dei ‘grandi’ come Sottass, Mendini, Guerriero, e il suo stile si caratterizza per l’eclettica commistione tra oriente e occidente.

Matali Crasset. Sembra uscita da un fumetto, con quel look sbarazzino e un po’ maschile che la caratterizza. Francese, Matali Crasset è una designer che ama esplorare territori molto vasti, che abbracciano non solo l’arredamento ma anche, per esempio, le installazioni, l’hotellerie, gli allestimenti. L’ambiente rivive attraverso nuovi codici che lo interpretano, migliorandolo attraverso nuovi codici di lettura che privilegiano la modularità e la capacità di trasformarsi.

Front. Vi abbiamo già parlato di questo team di designer al femminile, un trio che dalla Scandinavia ha portato nel mondo la propria visione estetica. Il loro lavoro è ricco di riferimenti culturali, fatto di oggetti che possano raccontare una storia, di materiali che si legano indelebilmente ad un momento o un’area geografica. Il mondo degli animali le ispira, ma, agli antipodi, anche quello dei computer e della tecnologia, guidandole verso una concezione del design che sia anche un po’ arte contemporanea.

Ineke Hans. L’olandese Ineke Hans è il trait d’union tra il design e la scultura. La forza espressiva dei suoi disegni è degna di un museo, ma l’evidente coscienza industriale la colloca nella rosa delle più importanti progettiste del momento. Vecchio e nuovo, convenzionale e non, oggetti e persone: dall’arredamento alla gioielleria le creazioni del suo studio giocano con un’estetica nuova e sorprendente.

Meritano una menzione davvero speciale le italiane Ilaria Marelli, Donata Parruccini, Maddalena Casadei e Alessandra Baldereschi, giovani ma già affermatissime designer e progettiste. Oltralpe la rosa delle creative di successo si allarga con Costance Guisset e Inga Sempé.