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Agrifoglio, la pianta magica del Natale

Come si coltiva la pianta di buon auspicio delle festività?

Bacche di agrifoglio
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Con le sue foglie appuntite e le sue bacche rosse, l’agrifoglio è una pianta allegorica che affonda le radici nella notte dei tempi, o quasi. Non è solo la tradizione del Natale cristiano infatti a considerarla una pianta di buon auspicio, anzi le sue radici sono assolutamente pagane, legate ai Saturnali degli antichi romani, ai solstizi d’inverno dei popoli germanici, e sin da tempi antichissimi era considerata una magica protezione contro i demoni anche tra i cittadini più poveri, visto i costi accessibili. In Irlanda per esempio si soleva decorare le case con l’agrifoglio per tenere lontana la sfortuna. Il cristianesimo nell’intento di soppiantare tutte le festività pagane decise di assorbire la simbologia dell’agrifoglio visto che faticava a farla sparire, e anno dopo anno il suo aspetto caratteristico si legò sempre di più al Natale. 
 
L’agrifoglio è un arbusto che può raggiungere dimensioni notevoli, fino a diventare un albero (ne esistono di monumentali, anche in Italia): se lo coltivate in giardino negli anni può crescere di diversi metri, ma se lo tenete in vaso rimarrà una graziosa pianta ornamentale. Innanzitutto, l’agrifoglio è un arbusto che non richiede cure particolari; si può piantare direttamente il seme contenuto nelle bacche, oppure tramite talea (da trapiantare a primavera). Se lo volete in casa questo Natale, non vi rimane che acquistare una pianta già grande. 
 
Predilige terreni leggermente acidi e un poco sabbiosi (ma è una pianta resistente che può vivere anche in terreni diversi e si adatta a moltissime condizioni), l’importante è che non si trovi mai in terricci completamente secchi o al contrario molto umidi – se lo coltivate in vaso annaffiatelo quando il terriccio è asciutto. Ama la mezz’ombra, condizione che ne mantiene il fogliame di un verde splendente, ma anche in questo caso può tranquillamente vivere sia all’ombra che al sole. Ed essendo una pianta assai rustica, non teme le basse temperature, cosicché la coltivazione da esterni è praticabile tutto l’anno alle latitudini italiane: una gelata potrebbe compromettere le sommità delle ramificazioni, ma la pianta si riprenderà tranquillamente in primavera. Non cresce in modo veloce, per cui le potature non occorrono di frequente.