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Il mondo è bello… perché di design

Nell’epoca di Google Maps tendiamo a dimenticare il fascino di un mappamondo, che invece è un oggetto utile, dilettevole e anche bello se c’è lo zampino del design

Globi

Non occorre essere navigatori o esploratori per godere della bellezza di un mappamondo: un oggetto utile, affascinante, a tratti addirittura ipnotico, che regala mille suggestioni. E naturalmente bello, con quella forma che evoca la perfezione e che arreda con un tocco di classe. Ovviamente non parliamo del planisfero didascalico delle scuole medie, ma di un mappamondo di design, che gli appassionati del genere sanno bene essere il non plus-ultra della casa che esprime classe, e, perché no, cultura. Nell’epoca di Google Maps e compagnia bella tendiamo spesso a dimenticare il fascino di una cartina geografica o di un planisfero, che invece sono oggetti utili, dilettevoli e anche belli se c’è lo zampino del design.

Molti i modelli di mappamondo firmati Atmosphere, e tutti vere e proprie opere d’arte. C’è per esempio Bamboo Globe, che come dice il nome stesso è in legno di bamboo, la pianta che cresce più velocemente al mondo, e il che lo rende una fonte altamente rinnovabile. La base in bamboo e metallo è un anello  da cui parte un’asta inclinata che regge la sfera, illuminata da dentro quindi utilizzabile anche come lampada. Della stessa azienda, i modelli Vision, complementi d’arredo di notevole pregio, disegnati individualmente e realizzati in alluminio, disponibile in molti colori: argento, rosso, menta, nero, ametista, mandorla. C’è poi il dinamico mappamondo Swing, con piedistallo basculante in gomma e alluminio, per posizionare il globo in diverse inclinazioni. E ancora la lampada Stem (Red o Reflection), con lungo piedistallo di 112 centimetri e una lampadina all’interno del globo: una piantana con tanto di cartografia.

Emform propone mappamondi-lampada in semplicissima plastica e metallo, ma il cui mari sono coloratissimi e si adattano perfettamente ad una casa monocromatica che necessita di essere ravvivata: gli oceani di Terra light-up Globe sono viola, rossi, verdi, e volendo esistono anche nella versione piantana.

Nendo, lo studio di design giapponese sempre all’avanguardia nella progettazione, ha sfornato una serie di mappamondo, i Cornona Globe, in cui i continenti sono neri, completamente neri, senza confini, mentre gli oceani bianchi. Un’idea che suggerisce la visione di un mondo unito, senza barriere di sorta. Disponibile nella versione da terra o da tavolo. E se le mappe del mondo possono aprire la mente a nuove prospettive, anche il designer Giulio Iacchetti ha voluto contribuire con una sua idea: il suo ‘Odnom’ è il mappamondo che permette di assumere la prospettiva di chi vive a sud del mondo. Anagramma di ‘mondo’, il globo ha uno specchio sottostante che riflette il punto di vista di chi vive nell’emisfero sud, con tanto di nomi scritti al contrario. Odnom è distribuito da Palomar.

Infine, nonostante il mappamondo nell’epoca di street view sia già di per sé un oggetto vintage, c’è anche chi lo vuole rendere ancora più retrò con il design: Wendy Gold è una designer californiana che riaggiusta e decora vecchi globi, unendoli tutti sotto la collezione ImagineNations. Mappamondi di altri tempi, epoche e periodi storici che riprendono vita carichi di un fascino d’altri tempi che sa di avventura ed esplorazioni.

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