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Il riuso creativo diventa design

Materiali che sembrano essere arrivati alla fine del loro ciclo vitale rinascono grazie all’inventiva dei designer che li tramutano in complementi d’arredo

JOIN - dsquadro
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Per quanto spesso il concetto di ‘design’ sia altisonante, non è detto che a creazione e progettazione si debbano associare per forza materiali preziosi e inestimabili. Anzi, spesso è negli elementi più umili che si celano le possibilità più interessanti: ecco che il riuso di ciò che è considerato comunemente materia di scarto può diventare la chiave di volta per dar vita a complementi d’arredo unici. Ed ecocompatibili, soprattutto.

Questa è la sfida di Sestini e Corti, azienda toscana votata alla bioedilizia, che si dedica all’arredamento e all’interior design in un’ottica di riuso. I materiali di recupero sono la materia prima, l’artigianalità (e quindi i prodotti unici) il valore aggiunto. Dal legno vecchio, dal ferro ossidato, dalle pietre antiche nasce ad esempio la linea di arredamento Riserva,  il cui aspetto finale risulta estremamente naturale ma con uno stile raffinato e contemporaneo. Di questa linea fanno parte, tra gli altri, sgabelli, dondoli da interno, cassettiere, tavoli e oggetti di design come portacandele.

Il riuso di materiali è anche il punto di partenza di dsquadro, gruppo di architetti che hanno sviluppato un progetto autoprodotto nell’ambito della sostenibilità del design. Utilizzando materiale di recupero da diversi centri di raccolta, dsquadro ha dato vita a ‘JOIN’ un sistema di aggregazione modulare ad incastro che permette di configurare arredi e complementi a piacimento in modo assolutamente flessibile. Il progetto ‘enJOINt it’ è un invito a mettersi in gioco dando sfogo alla creatività, data la possibilità di assemblare personalmente i moduli, creando scaffali, porta lampade, comodini, porta oggetti di ogni tipo.

Le Sedie del torchio è invece il progetto che prende vita dalle vecchie botti in disuso, il cui materiale viene recuperato e riutilizzato per trasformarsi in sedute e oggetti di diverse fogge. Le doghe di vecchi barrique si intrecciano e si sposano dando vita a poltrone, sgabelli, sedie, tavolini e cofanetti portavino. Ogni pezzo è realizzato a mano, unico ed originale; lo stile essenziale, la materia prima viene trasformata senza alterarne la natura: rimangono addirittura le macchie del vino contenuto nelle botti, con tutta la storia che ogni pezzo porta con sé.

Il design con materiali di riciclo non si limita all’arredamento, ma pensa anche ai più piccoli. Arcangelo Favata, designer e artista siciliano creatore del marchio Alicucio, non accetta il concetto di ‘rifiuto’, perché tutto può tornare ad avere vita. Ecco che un pallet, il bastone di una scopa, una corda, del legno lavorati insieme e assemblati danno vita a giocattoli per bambini: il cavallo con le rotelle Lallo è un robusto gioco, che all’occorrenza si trasforma in vano porta oggetti e piano da disegno. Ma ci sono anche trenini, robot, piccole macchine fotografiche, tanti oggetti per stimolare la fantasia dei bimbi in totale eco compatibilità.  

I rifiuti, proprio quelli che si trovano nelle discariche, sono la materia prima dello studio di architettura e design SHams/Ard (Sole/Terra), fondato da quattro architetti palestinesi in Cisgiordania. Da pile, tubature, bancali, contenitori di plastica, camere d’aria i quattro creativi riescono a tirar fuori complementi d’arredo ecosostenibli e mobili dallo stile futurista: ‘Ogni cosa merita una seconda opportunità’ è il loro motto.

Quando un oggetto sembra essere arrivato alla fine del proprio ciclo vitale osservatelo e pensateci: è davvero da buttare?