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Sì allo Sport, anche in gravidanza

Che la sedentarietà sia nemica della salute è ormai assodato, tanto più per le donne in dolce attesa

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Che siano donne sportive o ragazze sedentarie, una domanda ricorrente tra le neo-mamma riguarda la possibilità di praticare sport in dolce attesa. Ebbene sì, fare sport in gravidanza sembra essere decisamente utile, e se le donne sapessero ascoltare il proprio corpo capirebbero che è il loro stesso fisico a richiedere un po’ di sano movimento. Infatti, a lanciare l’appello sono proprio schiena e gambe, le parti che più delle altre devono sopportare l’aumento di peso generale e la crescita del pancione.

Tonificare la muscolatura della schiena significa prepararla a sostenere i cambiamenti che il corpo subirà nel corso dei mesi, evitando fastidiose lombalgie. Ma non solo, una costante attività saprà inoltre migliorare la circolazione e facilitare il ritorno venoso, prevenendo i gonfiori agli arti inferiori. Tuttavia, il solo fatto di portare in grembo un bambino porterà il fisico delle donne in stato interessante ad essere costantemente sotto sforzo. Infatti, il battito cardiaco sarà più alto della norma e risulterà indispensabili monitorarlo durante gli esercizi: il limite massimo da non superare non è uguale per tutte, ma varia in base all’età della gestante e sopra i 35 anni è bene che non superi i 130.

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Quale sport praticare in dolce attesa? In linea di massima è meglio evitare tutte le attività che prevedono saltelli e corse, perché possono provocare contrazioni alla parete uterina: il salto, infatti, induce una mobilizzazione della muscolatura uterina che, così sollecitata, si contrae. E’, quindi, meglio evitare il jogging e l’atletica leggera. Allo stesso modo, vanno evitate le attività che possono provocare impatti traumatici, cadute  o scontri con altre persone, come lo sci e le arti marziali. Inoltre, è meglio rinunciare anche agli sport che non si conoscono poiché richiedono la conoscenza di gesti tecnici indispensabili per evitare movimenti bruschi e mal fatti.

Indubbiamente le attività acquatiche, la ginnastica a corpo libero, l’aerobica, lo yoga, la palestra leggera, la bicicletta e le ginnastiche pre-parto, sembrano essere le discipline più sicure ed efficaci. Bisogna però sottolineare che praticare attività fisica sporadicamente non ha alcuna utilità in quanto il fisico ‘dimentica’ presto i benefici appresi. Per ottenere un buon allenamento è consigliabile fare movimento almeno due o tre volte alla settimana. Inoltre, uno studio condotto all’Università di Montreal ha dimostrato che praticare 20 minuti di attività tre volte a settimana permette al cervello dei bambini di svilupparsi più rapidamente.  

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Tuttavia, esistono alcuni casi in cui è meglio mettere da parte l’esercizio fisico. Ad esempio, se la futura mamma ha la placenta previa o mostra contrattilità uterina e perdite ematiche, è meglio rimanere a riposo. Al contrario, alcune patologie possono beneficiare di un’attività fisica moderata: è il caso del diabete, dell’ipertensione o del mal di schiena. In tal caso, il ginecologo saprà consigliare l’attività più idonea da seguire.